NOTA DELLA FEDERAZIONE RUGBY SU CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL'INTERNO |
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Lunedì 04 Maggio 2020 09:48 |
- L’ articolo 1 lettera G del citato decreto consente lo svolgimento di allenamenti a porte chiuse di atleti - professionisti e non - di interesse nazionale delle discipline individuali, in vista dei Giochi Olimpici o altre manifestazioni nazionali o internazionali, nel rispetto delle norme di distanziamento e divieto di assembramento. - La circolare ministeriale esplicativa aggiunge, sulla base di un’interpretazione sistematica delle varie disposizioni, che, “come ogni altro cittadino”, anche gli atleti - professionisti e non - di discipline di squadra possono svolgere attività sportiva individuale , in aree pubbliche e private, nel rispetto del distanziamento sociale e del divieto d’assembramento. - Ciò premesso si deve quindi affermare che, allo stato attuale, sia stata soltanto confermata la facoltà agli atleti di discipline non individuali, quali il rugby, di svolgere un’attività sportiva a livello individuale, secondo le prescrizioni sopra indicate. - Diverso aspetto, non toccato dal DPCM del 26 aprile u.s., che si auspica possa essere disciplinato in conseguenza delle misure che saranno adottate dal 18 maggio 2020, è quello invece delle prescrizioni a carico delle Società sportive organizzatrici dell’attività, per poter aprire le proprie strutture alla frequentazione dei propri tesserati. - Pertanto, in assenza di ulteriori disposizioni si deve concludere che le società non possano allo stato autorizzare sessioni di allenamento nelle loro strutture.
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