Cookie Consent by Free Privacy Policy website
Italia


SIMONE FAVARO: VI RACCONTO I MIEI SCOZIA-ITALIA, GLI SCOZZESI MI DICEVANO ‘PREPARATI A FARE PANCHINA PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Lunedì 13 Marzo 2023 19:02

 

313931005 5981790765165242 3388786340781292369 nRoma - Scozia-Italia chiuderà l’avventura degli Azzurri al Sei Nazioni 2023: il match di Murrayfield, previsto sabato prossimo alle 13.30 ora italiana (diretta Sky Sport Uno e Tv8) porta con sé tante storie del passato, alcune felici e storiche, altre invece da dimenticare. Tutti ricorderanno quell’incredibile pomeriggio di Edimburgo nel 2015, quando l’Italia rimontò la partenza sprint degli scozzesi e vinse 22-19 dopo un eroico assalto finale. Allo stesso modo, le partite con la Scozia sono legate anche ad alcune cocenti delusioni, come quella del 2013 quando l’Italia arrivò con grandi aspettative dopo aver battuto la Francia ma non riuscì a confermarsi, riportando alla luce un tema purtroppo sempre attuale che è quello della continuità. In entrambe le partite c’era in campo Simone Favaro, una delle terze linee storiche di quel decennio azzurro, che ha raccontato i momenti di quelle due sfide così diverse ma entrambe importanti per tracciare quello che può essere il futuro della Nazionale.

Simone, cosa ricordi di quel pomeriggio di Murrayfield nel 2015?

“Eravamo in una fase di primo ricambio generazionale. Avevamo perso alcune pedine importanti e c’erano dei ragazzi che dovevano ancora formarsi. Il rugby è un gioco dove l’aspetto psicologico è fondamentale, mi sentivo molto lucido quel giorno e avevo anche tanta voglia di rivalsa nei confronti degli scozzesi: io avevo già firmato per Glasgow, molti di loro giocavano per la nazionale scozzese quel giorno e in campo mi provocavano dicendomi ‘preparati a fare panchina da noi’”.

Dopo un inizio shock (10-0 in pochi minuti per la Scozia) cosa è scattato?

“È successo che siamo stati più bravi noi nei momenti chiave. Loro ci soffrivano tantissimo nelle fasi statiche, e da quelle abbiamo preso fiducia per contrastarli in tutto il resto, riprendendo la partita in mano e portandola a casa. Ricordo una grande partita di Alessandro Zanni, poi c’erano state delle belle azioni di Sergio (Parisse, ndr) e personalmente ricordo essere sceso in campo con il fuoco dentro. Mi sentivo un toro col sangue agli occhi. Fu una grande partita, e giocare in Scozia non è per niente facile. Tutti parlano di Twickenham come tempio del rugby, ma personalmente non c’è cosa più bella di giocare a Murrayfield”.

Due anni prima, invece, gli Azzurri andarono a Edimburgo quasi da favoriti e steccarono la partita. Perché?

“Eravamo nel primo periodo del nuovo ciclo di Brunel. Gran parte della squadra giocava all’estero ed era arrivata al Sei Nazioni abbastanza usurata, al quale si erano aggiunte le fatiche della durissima partita che vincemmo contro la Francia, dove spendemmo tante energie fisiche e mentali. Rispetto all’Italia di oggi, che ha un’età media molto più bassa della nostra, noi eravamo nel pieno della maturità e arrivammo a Edimburgo un po’ scarichi, mentre la Scozia – che in quegli anni era la nostra competitor – era molto più affamata di noi quel giorno. Ricordo che provai a dare una scossa al match con alcuni placcaggi, ma loro stavano meglio di noi fisicamente. Se li avessimo incontrati in un altro momento del Torneo forse sarebbe stata un’altra storia, perché eravamo superiori a loro e infatti quell’anno giocammo un grande Sei Nazioni vincendo contro l’Irlanda e facendo una gran partita a Twickenham. Quel giorno, però, eravamo cotti, il rugby è uno sport molto fisico e in queste occasioni ti punisce”.

Quali analogie e quali differenze vedi fra la “tua” Italia e questa?

“Questa squadra ha finalmente deciso di essere sfrontata come le altre squadre, a differenza nostra che invece avevamo un gioco molto diverso, soprattutto con Mallett, poi con Jacques (Brunel, ndr) ci siamo aperti un po’ di più. I ragazzi stanno facendo lo stesso percorso che ha fatto la Scozia quando 6 anni fa prese Townsend come allenatore: l’obiettivo è giocare e mettere pressione attraverso il gioco. Per quanto riguarda le analogie, riconosco la presenza di un gruppo coeso, unito e in cui ognuno sa quello che deve fare. Così come ai miei tempi da me si aspettavano i placcaggi avanzanti, da Zanni si aspettavano la quantità di lavoro, da Sergio ti aspettavi la classe e la giocata, in questo gruppo da ogni giocatore sai cosa aspettarti e cosa deve fare. Non siamo ancora al massimo livello di maturità, ma secondo me ci si arriverà, e questo vuol dire che la miglior Italia deve ancora venire. L’importante è che questi giovani non si perdono e continuino a giocare con questa fame”.

Cosa deve fare questa squadra per “superare” anche i successi ottenuti da voi?

“Deve trovare la continuità. Mi è piaciuto molto il discorso fatto da Paolo Garbisi dopo Italia-Irlanda, quando ha detto che non c’è da essere felici solo per aver tenuto testa all’Irlanda, e in generale l’atteggiamento dopo queste sconfitte dove comunque siamo competitivi. Dobbiamo portare l’Italia del rugby ad essere quello che l’Italia è anche negli altri sport: una squadra che primeggia. Non bisogna essere ‘sazi’ a fine partita dopo le sconfitte, anche se arrivate con una buona prestazione”

 

 
ITALIA, GOOSEN: “DOBBIAMO FORZARE LA SCOZIA A SBAGLIARE, E POI BISOGNA FINALIZZARE” PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Lunedì 13 Marzo 2023 15:29

 

16 captains runRoma - La delusione per la sconfitta di sabato contro il Galles c’è, ma adesso è il momento di raccogliere tutte le energie e concentrarsi sull’ultima sfida di questo Sei Nazioni 2023, a Edimburgo contro la Scozia. Gli Azzurri, al di là del passo falso dell’Olimpico, hanno dimostrato di avere le carte in regola per giocarsela con tutti, e oggi hanno cominciato il percorso di preparazione alla sfida di Murrayfield, come raccontato Marius Goosen, allenatore della difesa dell’Italrugby.

Goosen, cos’è successo sabato?

“Volendo riassumere: abbiamo preparato bene la partita, abbiamo creato tanto e poi non abbiamo finalizzato. Abbiamo già rivisto il match con i ragazzi, per capire quali sono le cose che possiamo migliorare in vista di sabato prossimo. Certamente ci sono comunque dei segnali molto positivi che questa partita ci lascia: abbiamo fatto 11 linebreak e battuto 38 difensori in 80 minuti, nemmeno la Francia che ha fatto 50 punti a Twickenham ha fatto così tanto. Sono dei dati impressionanti, il problema è che poi non siamo riusciti a finalizzare tutto quello che abbiamo costruito, è questa la differenza che c’è ancora tra le migliori al mondo e noi”.

I problemi di finalizzazione sono stati solo tecnici o ha influito anche la pressione e l’aspetto mentale?

“Sicuramente l’aspetto mentale è stato un fattore. Era la prima partita, dopo la Georgia l’estate scorsa, nella quale eravamo non dico favoriti ma comunque molto vicini sulla carta al nostro avversario. Queste aspettative hanno pesato, ma in primis noi dello staff dobbiamo fare meglio per mettere in condizioni i ragazzi di non sentire questa pressione, perché questa ci sarà sempre: è un test match e giochiamo con le migliori squadre del mondo, per cui bisogna affrontarla come un qualsiasi altro aspetto del gioco”.

Ha citato la Georgia: effettivamente il primo tempo di sabato ha ricordato un po’ quello di Batumi…

“In un certo senso sì, nel senso che in entrambe abbiamo fatto errori che non dovevamo fare, ma dall’altra parte a Batumi non abbiamo creato tutte queste opportunità, proponendo il nostro stile di gioco, e ci è mancata ‘solo’ la finalizzazione. Abbiamo cambiato la mentalità del nostro gioco, ed è una cosa positiva: chiaramente quando si crea così tanto poi bisogna segnare”.

Come stile di gioco, la Scozia è molto più vicina all’Italia: entrambe giocano tanto, anche rischiando…

“Abbiamo visto anche in Scozia-Irlanda la grandissima intensità che c’è stata nel primo tempo. Siamo entrambe squadre alle quali piace muovere la palla, anche prendendosi dei rischi. Io per primo, da allenatore della difesa, sono consapevole che giocare in questo modo porta anche a degli errori, ma anche la Scozia gioca allo stesso modo, quindi possiamo metterli sotto pressione e cercare di forzarli a sbagliare.

Si può dire che vincerà chi farà meno errori?

“Sì, ma speriamo di non farne nessuno” (ride, ndr)

Avete in mente dei cambiamenti in vista della Scozia? Anche in base alle condizioni dei ragazzi

“Intanto vogliamo far recuperare bene i giocatori. Alcuni di loro dopo la partita non si sentono ancora al 100%, del resto siamo all’ultima giornata di un Torneo molto impegnativo durante il quale non abbiamo cambiato tantissimo la formazione, quindi un po’ di stanchezza c’è. Alla fine però parliamo di ragazzi abituati a giocare ogni settimana con le franchigie o in Inghilterra e Francia, quindi sanno affrontare questi ritmi di lavoro e sicuramente saremo pronti per la Scozia, contro la quale schiereremo la miglior formazione possibile”.

 

 
BOLLETTINO MEDICO NAZIONALE ITALIANA RUGBY MASCHILE PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Domenica 12 Marzo 2023 15:04

menoncello warm upRoma - Lo staff medico della Nazionale Italiana Rugby Maschile ha emesso il seguente bollettino medico in seguito al match giocato contro il Galles sabato 11 marzo.

Tommaso Menoncello ha eseguito accertamenti clinici che non hanno evidenziato al momento elementi significativi da segnalare.

Il giocatore sarà regolarmente a disposizione dello staff tecnico durante la settimana di preparazione verso il match contro la Scozia.

Eventuali altri aggiornamenti saranno comunicati nel corso del raduno.

 
L’ITALIA LOTTA MA NON GRAFFIA, ALL’OLIMPICO I DRAGONI PASSANO PER 17 A 29 PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Sabato 11 Marzo 2023 17:31

 

ITA V WAL 6N2023Roma – L’Italia meno performante di questa edizione del Torneo non regge l’urto di un Galles ferito e alla disperata ricerca del primo successo del 2023, subendo la pressione degli avversari fin dalle prime battute di un primo tempo giocato decisamente sotto lo standard messo in bella mostra negli ultimi mesi.

Leggi tutto...
 
SEI NAZIONI 2023, ITALIA V GALLES: LA PREVIEW DEL MATCH PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Venerdì 10 Marzo 2023 22:20

gruppo bassaRoma - Sabato 11 marzo è il giorno di Italia-Galles: inizia la quarta giornata del Sei Nazioni, forse la più attesa. Entrambe le squadre sono alla ricerca della prima vittoria nel Torneo, anche se per motivi diversi: gli Azzurri per confermarsi ancora una volta pienamente competitivi a livello mondiale, i gallesi per trovare un po’ di ossigeno nel marasma di una crisi tecnica e federale alla quale ancora non è stata trovata una soluzione definitiva.

Come arriva l’Italia

La squadra di Crowley ha ottenuto dalla classifica meno di quanto ha prodotto in termini di gioco: l’impresa sfiorata all’esordio contro la Francia (24-29 all’Olimpico) ha fruttato un punto di bonus, e altre soddisfazioni sembravano essere alla portata tra Inghilterra e Irlanda con un po’ più di fortuna e precisione. Comunque, per quanto poco sia, l’Italia è davanti al Galles in classifica, e a livello mentale questo conta. Se per quanto riguarda le prestazioni ormai gli Azzurri sembrano una certezza, adesso è necessario fare quel passo in più per portare a casa anche il bottino pieno.

Per farlo, bisognerà evitare che il mai sopito e domo orgoglio del Galles prenda il sopravvento sulla partita, e soprattutto sarà necessario interrompere la striscia di partenze negative che nelle prime 3 sfide hanno fruttato una media di 17.3 punti a partita agli avversari nei primi 30 minuti. D’altro canto, si può dire che l’Italia ha sviluppato una capacità di restare in partita che prima d’ora raramente si era vista. Lo dimostrano i parziali dei secondi tempi: 10-10 con la Francia, 14-12 a proprio favore contro l’Inghilterra, 14-14 contro l’Irlanda. Insomma, la differenza gli avversari l’hanno fatta in partenza, e se gli azzurri riuscissero a reggere quella che si immagina sarà una partenza tutta cuore e orgoglio del Galles, la partita potrebbe mettersi sui binari giusti. L’assenza di Ange Capuozzo potrebbe farsi sentire, ma gli azzurri si sono già rivelati capaci di far fronte con la forza del gruppo alle varie indisponibilità, come già successo con Ioane e Lucchesi, e soprattutto hanno un gioco offensivo talmente vario da poter essere comuqnue pericolosi anche senza il suo giocatore più imprevedibile.

Come arriva il Galles

Si sapeva che sarebbe stato un torneo difficile per i gallesi, ma fino ad ora lo è stato – forse – ancor più del previsto. La squadra di Gatland sta comunque crescendo, e contro l’Inghilterra si è vista una partita differente rispetto alle prime due uscite, motivo per cui – come detto anche dal presidente Innocenti e dal capitano Michele Lamaro – è bene tenere i piedi per terra e non lasciarsi andare a facili entusiasmi. Contro il Galles bisogna sudare per 80 minuti, sempre. I gallesi devono riuscire ad amalgamare le due diversissime generazioni che Gatland sta provando a mettere insieme: una con 60 e più caps, l’altra che non supera i 10. Se il tecnico dovesse trovare la quadra, allora questa squadra potrebbe davvero fare un bel passo in avanti, anche perché riuscirebbe a valorizzare quell’esperienza che forse gli Azzurri ancora non hanno, almeno a livello di partite giocare a questo livello.

Tutte le informazioni per seguire Italia-Galles

Italia-Galles, partita di apertura della quarta giornata del Sei Nazioni 2023, sarà trasmessa in tv su Sky Sport Uno e in chiaro su Tv8, mentre in streaming sarà visibile su NOW e Tv8.it. Il calcio d’inizio è previsto alle ore 15.15, ma il collegamento televisivo inizierà alle 14.30. Il match sarà diretto dall’australiano Damon Murphy. Gli assistenti sono Karl Dickson (Inghilterra) e Chris Busby (Irlanda), mentre al TMO ci sarà l’irlandese Joy Neville.

Le formazioni di Italia-Galles

Italia: 15 Tommaso Allan; 14 Edoardo Padovani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Pierre Bruno; 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney; 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolo Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti

A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Federico Zani, 18 Marco Riccioni, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Giovanni Pettinelli, 21 Manuel Zuliani, 22 Alessandro Fusco, 23 Luca Morisi.

Galles: 15 Liam Williams, 14 Josh Adams, 13 Mason Grady, 12 Joe Hawkins, 11 Rio Dyer, 10 Owen Williams, 9 Rhys Webb, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Jac Morgan, 5 Dafydd Jenkins, 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens ©, 1 Wyn Jones

A disposizione: 16 Scott Baldwin, 17 Gareth Thomas, 18 Dillon Lewis, 19 Rhys Davies, 20 Tommy Reffell, 21 Tomos Williams, 22 George North, 23 Louis Rees-Zammit.

 


Pagina 3 di 541

banner-community-fir