Nazionali Azzurre
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Domenica 19 Marzo 2023 00:21 |
Roma - È il 22 giugno del 1985, allo stadio “Nicoletti” di Riccione scende in campo per la prima volta la Nazionale italiana di rugby femminile: il test è contro la Francia e finisce 0-0, ma soprattutto rappresenta l’inizio di una storia che ha portato le azzurre al vertice del rugby mondiale. Da quel momento, infatti, l’Italia ha giocato 179 partite ufficiali con 65 vittorie, 4 pareggi e 110 sconfitte
La Francia è anche la squadra più affrontata nella storia del rugby femminile italiano: 27 partite con un pari e 5 vittorie azzurre, la prima nel Sei Nazioni 2013 (13-12 a Rovato), l’ultima arrivata in un tiratissimo test-premondiale a Biella per 26-19. La squadra più battuta dalle azzurre è la Scozia: 16 vittorie, un pareggio e solo 6 sconfitte in 23 incontri. L’Italia ha partecipato anche a 5 Coppe del Mondo, e proprio lo scorso anno le azzurre hanno conquistato per la prima volta la qualificazione ai quarti di finale, battendo Usa e Giappone nella fase a giorni.
La giocatrice più presente è Sara Barattin, convocata anche per questo Sei Nazioni, con 111 presenze, la top scorer è Veronica Schiavon con 383 punti (la prima in attività, e seconda globale, è Michela Sillari con 241) mentre Manuela Furlan è la giocatrice che ha segnato più mete in azzurro: 20. La vittoria più larga è un 52-0 del 2005 contro la Germania e quella con più punti segnati è il 65-22 del 2012 contro le Samoa, mentre la sconfitta più larga è un 74-0 subito a Parma dall’Inghilterra nel 2022.
Il record di punti in una singola partita è detenuto da Michela Sillari, 23 nella vittoria per 31-0 nel test match autunnale del 2018 contro la Scozia. In quella partita, Sillari divenne anche la prima azzurra a segnare 3 mete in una stessa partita, raggiunta poi da Manuela Furlan nel 2021 sempre contro la Scozia. Il record in una partita dei Mondiali invece è appannaggio di Michela Tondinelli (attuale allenatrice del Villorba vice-campione d’Italia), 19 contro la Russia nel 1998.
L’Italia ha vinto anche 2 edizioni della Coppa delle Nazioni (2002 e 2006) e una del campionato europeo, nel 2005. In realtà si tratta della stessa competizione, solo che Rugby Europe assegnava il titolo di campione europeo ogni 4 anni, mentre le altre edizioni non venivano conteggiate ufficialmente.
Le statistiche dell’Italia al Sei Nazioni femminile
L’Italia partecipa al Sei Nazioni femminile dal 2007, quando prese il posto della Spagna: da quel momento, le Azzurre hanno disputato 77 partite vincendone 22, con 3 pareggi e 53 sconfitte. Il miglior risultato dell’Italia è il secondo posto del 2019, ottenuto conquistando 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e un pareggio contro il Galles. Anche in questo caso, la Scozia è la “vittima” preferita delle Azzurre, che hanno vinto 10 volte su 15 partite, con un mezzo un pareggio e 4 sconfitte.
Dall’ingresso nel Torneo ad oggi, sono 6 le capitane che hanno guidato la Nazionale azzurra: Licia Stefan (2007), Paola Zangirolami (dal 2008 al 2012), Silvia Gaudino (dal 2013 al 2015), Sara Barattin (dal 2016 al 2018), Manuela Furlan (2019, e poi 2021 e 2022) e adesso Elisa Giordano, che torna ad indossare la fascia dopo averla già avuta nel 2020. Il record di presenze italiane nel Torneo è detenuto da Sara Barattin (73 presenze), quello di punti da Veronica Schiavon (201) e quello delle mete da Manuela Furlan (12). Quest’ultimo può essere superato già da quest’anno, visto che la prima giocatrice in attività (terza globale, dietro Furlan e Bettoni) in classifica è Beatrice Rigoni con 10 marcature. Schiavon è anche la giocatrice ad aver segnato più punti in una singola partita dell’Italia al Sei Nazioni: 21 nella vittoria per 31-10 contro la Scozia.
La vittoria italiana più larga in una partita del Sei Nazioni risale al 2014 (45-5 contro la Scozia) mentre la sconfitta col passivo più alto è lo 0-74 subito nel 2022 contro l’Inghilterra. La miglior striscia di risultati positivi nel Sei Nazioni risale al biennio 2018-19, con 4 vittorie e un pareggio. La peggiore invece risale al biennio 2007-08, con 9 sconfitte di fila. L’Italia ha conquistato anche un Trofeo Anita Garibaldi, battendo la Francia nel 2019 per 31-12 con mete di Furlan, Bettoni, Stefan e Rigoni, una trasformazione e 3 calci di punizione di Sillari.
I piazzamenti dell’Italia al Sei Nazioni
2007 - 6ª 2008 - 5ª con 1 vittoria (Scozia) 2009 - 6ª 2010 - 5ª con 1 vittoria (Galles) e 1 pareggio (Scozia) 2011 - 5ª con 2 vittorie (Galles e Scozia) 2012 - 5ª con 1 vittoria (Scozia) 2013 - 5ª con 2 vittorie (Francia e Scozia) 2014 - 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia) 2015 - 3ª con 3 vittorie (Scozia, Francia e Galles) 2016 - 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles) 2017 - 6ª 2018 - 4ª con 2 vittorie (Galles e Scozia) 2019 - 2ª con 3 vittorie (Scozia, Irlanda e Francia) e 1 pareggio (Galles) 2020* (Il Torneo non fu disputato per intero) - 4ª con 1 vittoria (Galles) 2021* (Il Torneo si tenne in versione “ridotta” con sole 3 partite) - 4ª con una vittoria (Scozia) 2022 - 5ª con 2 vittorie (Scozia e Galles)
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Nazionali Azzurre
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Venerdì 17 Marzo 2023 07:55 |
Parma - Il 2022 di Manuela Furlan è stato un ottovolante incredibile. L’ex capitana azzurra (88 caps) si è resa protagonista di un miracolo sportivo, recuperando in un mese e mezzo da un infortunio al crociato che sembrava averle definitivamente precluso la partecipazione alla Coppa del Mondo. Alla fine ce l’ha fatta, giocando 20 minuti nel quarto di finale con la Francia e dando poi l’addio al rugby giocato. Una decisione maturata dalla necessità di staccare, ma come racconta, non c’è ancora riuscita del tutto, e sogna di tornare con dei nuovi progetti.
Manuela, come stai vivendo questo primo periodo post-ritiro?
“Ovviamente è molto strano, perché dopo tanti anni ho abbandonato una routine ormai consolidata, ma sto molto bene. Quello che ho vissuto con la Nazionale e con il rugby è stato bellissimo, ma avevo bisogno di staccare. Gli ultimi 2 anni non sono stati facili per me a livello mentale, poi quell’infortunio a un mese dal Mondiale ha fatto probabilmente scattare qualcosa nella mia testa, mi ha fatto rendere conto che stavo perdendo qualcosa che volevo fortemente, anche se non credevo fosse così. Quell’infortunio mi stava impedendo di decidere quando sarebbe finita, mentre volevo essere io a prendere questa decisione, probabilmente questo mi ha dato la forza per recuperare”.
Quel recupero e quei 20 minuti di Mondiale contro la Francia li consideri un’impresa?
“Quando lo dico non mi credono, ma non riesco ancora a credere di essere stata io a fare tutto ciò. Come detto, l’ultimo periodo non è stato facile. Dopo aver ottenuto la qualificazione ai mondiali (a settembre 2021, ndr) ero convinta di lasciare, pensavo ‘il mio compito l’ho fatto’, poi quando un anno dopo è arrivato quell’infortunio mi ero resa conto di star perdendo qualcosa che invece, forse senza nemmeno saperlo, desideravo fortemente. Quei 20 minuti contro la Francia rappresentano personalmente una vittoria come quella con l’Irlanda nel 2019 o tante altre soddisfazioni che mi sono tolta con le ragazze”.
Normale che tu abbia sentito l’esigenza di staccare, dopo tutto questo...
“Non era facile gestire tutto e avere i minuti contati. Sapevo che tardando 10 minuti al lavoro avrei rischiato di non riuscire ad allenarmi in palestra perché dopo dovevo andare anche al campo. La gestione del tempo mi aveva messo in crisi a livello mentale. Ora mi sto godendo il tempo libero in più che ho, anche se in realtà non ho mai ‘staccato’ del tutto. O meglio, l’ho fatto a livello di gioco ma continuo a seguirlo da spettatrice, guardo tutte le partite di campionato e seguirò ovviamente il Sei Nazioni”.
Ti piacerebbe tornare in un’altra veste in futuro? Magari da dirigente o allenatrice…
“Avevo già deciso di prendermi almeno un anno di pausa dopo il ritiro, anche se come ho detto non sono riuscita a staccare del tutto. Mi piacerebbe poter fare qualcosa in futuro per lo sviluppo del rugby femminile: nella mia testa c’è l’idea di sviluppare un progetto, ma voglio fare qualcosa che non è mai stata fatta prima, quindi ci vuole il suo tempo e la lucidità giusta per farla. Deve essere qualcosa di concreto, con delle basi e un senso logico”.
Un modo per migliorare la percezione del rugby femminile in Italia quindi?
“Ho cambiato lavoro da poco, e quando i miei nuovi colleghi hanno saputo che giocavo a rugby e che ho giocato in Nazionale mi hanno chiesto ‘ma tu cosa ci fai qui?’, a loro sembrava strano che un’ex capitana della Nazionale dovesse aver bisogno di tornare a lavorare subito dopo”.
Come vedi questo nuovo ciclo dell’Italia?
“Molte ragazze del precedente ciclo sono rimaste e formano un bel gruppo di veterane: credo sia molto importante perché in questo modo le più giovani avranno una guida, delle persone che in campo le sosterranno e le aiuteranno. Ciò non toglie che sarà comunque momento di passaggio anche per chi c’era già, perché ovviamente cambiare allenatore significa doversi adattare a nuove metodologie e a un modo diverso di giocare. Sarà uno stimolo in più che potrà portare a risultati positivi”.
Sarà inevitabile un confronto con i grandi risultati ottenuti da voi. Come bisognerà affrontare la tensione che questo può generare?
“Conoscendo le mie compagne, sono sicura che sapranno guidare il gruppo in questa fase di transizione. Credo siano abbastanza consapevoli che faranno parte di un nuovo processo, e come in ogni nuovo inizio ci vorrà del tempo affinché i meccanismi possano iniziare a funzionare. Ovviamente l’obiettivo è sempre quello di portare a casa il massimo risultato, ma sono sicura che se ciò non dovesse avvenire nelle prime partite nessuna di loro si perderà d’animo. Bisogna avere la pazienza giusta, aspettare e lavorare per ottenere i risultati. Del resto, anche nella prima fase del nostro ciclo ci sono state delle delusioni, prima di arrivare dove siamo arrivate alla fine”.
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Nazionali Azzurre
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Lunedì 13 Marzo 2023 20:01 |
Parma – Ultimo raduno per la Nazionale femminile prima dell’avvio della finestra internazionale che condurrà le Azzurre verso l’esordio nel Tiktok Women’s Six Nations 2023 – la prima sfida con la Francia è in programma al Lanfranchi di Parma domenica 26 marzo alle 16, biglietti disponibili su Ciaotickets
Il calendario degli incontri delle Azzurre nel Tiktok Women’s Six Nations 2023
Trenta le atlete (26 convocate e 4 invitate) che si ritroveranno presso la Cittadella del Rugby di Parma venerdì 17 marzo e che guidate dal Commissario tecnico Giovanni Raineri e dallo staff tecnico svolgeranno un programma incentrato su allenamenti sul campo, sessioni in palestra e riunioni. La conclusione del raduno è prevista all’ora di pranzo di domenica 19 marzo; la settimana successiva, a partire dal mercoledì 23 marzo, le convocate per le prime due gare del Tiktok Women’s Six Nations inizieranno sempre nella città ducale il raduno preparatorio all’avvio del Torneo.
Le 26 atlete convocate:
Barattin, Sara – Villorba Rugby Busato, Jessica – Villorba Rugby Capomaggi, Beatrice - Villorba Rugby D'Inca', Alyssa - Villorba Rugby Duca, Giordana - Valsugana Rugby Padova Fedrighi, Valeria – Stade Toulousain Franco, Giada – Rugby Colorno Gai, Lucia – Valsugana Rugby Padova Giordano, Elisa – Valsugana Rugby Padova Gronda, Alessia - Cus Torino Gurioli, Laura – Villorba Rugby Locatelli, Isabella – Rugby Colorno Madia, Veronica – Rugby Colorno Maris, Gaia – Valsugana Rugby Padova Muzzo, Aura - Villorba Rugby Ostuni Minuzzi, Vittoria – Valsugana Rugby Padova Rigoni, Beatrice - Valsugana Rugby Padova Seye, Sara - Rugby Calvisano Sgorbini, Francesca – ASM Romagnat Sillari, Michela – Valsugana Rugby Padova Stecca, Emanuela – Villorba Rugby Stefan, Sofia - Valsugana Rugby Padova Stevanin, Emma - Valsugana Rugby Padova Tounesi Sara – Sale Sharks Turani, Silvia – Exeter Chiefs Vecchini, Vittoria - Valsugana Rugby Padova
Le atlete invitate:
Buso, Gaia – Rugby Colorno Cuoghi, Giorgia – Highlanders Formigine Rugby Ranuccini, Alissa – Rugby Colorno Rolfi, Sofia – Rugby Colorno
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Nazionali Azzurre
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Lunedì 13 Marzo 2023 19:34 |
Roma - Comincia l’avventura della nuova Italia di Giovanni Raineri, diventato c.t. della Nazionale femminile di rugby dopo l’addio di Andrea Di Giandomenico. Il nuovo ciclo azzurro riparte dalla stessa capitana, Elisa Giordano, e da un blocco consolidato di giocatrici di esperienza, alle quali si aggiungono tante nuove arrivate. Da questo punto di vista, Raineri ha attinto molto dall’Italseven di Diego Saccà, che la scorsa estate ha conquistato l’accesso al Championship, il massimo torneo continentale di rugby a sette, arrivando seconda dietro l’Inghilterra nel Trophy: alcune, come Alessia Margotti e Francesca Granzotto, hanno già esordito in Nazionale, le altre sono Alissa Ranuccini, Matilde Cheval, Arianna Toeschi e Alessia Gronda.
Raineri dovrà far fronte a delle importantissime assenze, dovute prima di tutto ai ritiri di Melissa Bettoni e Manuela Furlan. Al posto della storica numero 2 azzurra – che adesso allena le avanti dell’under 20 – la principale candidata alla maglia da titolare è Vittoria Vecchini, ma anche Silvia Turani può all’occorrenza ricoprire quel ruolo. Dietro, invece, l’assenza di Furlan è stata già coperta da Vittoria Ostuni Minuzzi durante l’ultima Coppa del Mondo.
Le avanti
Come detto, Vecchini si candida a un ruolo da protagonista, oltre a lei è stata convocata anche Laura Gurioli del Villorba. A sinistra il ruolo è ben coperto dalla già citata Silvia Turani e Gaia Maris, con Emanuela Stecca alla ricerca di spazio, mentre a destra dietro Lucia Gai si fa strada Sara Seye, con Francesca Barro a completare il gruppo delle prime linee come “utility”. In seconda linea tanta continuità, con Margotti che si aggiunge alle confermatissime Fedrighi, Duca, Tounesi e Locatelli (che potremmo vedere spesso anche in terza linea). Proprio in terza, invece, 3 conferme e 3 novità: sono a disposizione Sgorbini, Franco e ovviamente la capitana Giordano, che verosimilmente comporranno il terzetto delle titolari. Dietro di loro però potrebbe esserci una bella lotta, con Frangipani (già 2 caps), Ranuccini e Giulia Cavina.
La mediana
Sono 4 le mediane di mischia convocate: Sofia Stefan e Sara Barattin portano con loro un notevole bagaglio di esperienza, mentre Francesca Granzotto (che però non sarà a disposizione dall’inizio a causa di un infortunio) scalpita per un ruolo da protagonista. Insieme a loro c’è anche l’esordiente Toeschi. All’apertura nessuna novità, con Madia e Stevanin a coprire il ruolo, che all’occorrenza può essere occupato anche da Beatrice Rigoni e Alessia Gronda (pur indicata come ala/estremo).
Le trequarti
Anche qui un po’ di conferme e qualche novità. Le assenze principali sono quelle di Furlan e Maria Magatti. Se per l’ex capitana azzurra la sostituta naturale sembra essere Ostuni Minuzzi, come già visto nel 2022, ancora non si sa chi potrebbe prendere il posto dell’ala del Cus Milano. La favorita, per caratteristiche e prestazioni offerte in questa prima parte di stagione, sembra Alyssa D’Incà, convocata come centro ma in grado di coprire tutti i ruoli del reparto arretrato, escluso il 10. Per quanto riguarda i centri, dietro Rigoni e Sillari scalpitano la stessa D’Incà, Capomaggi (4 presenze, ma da un po’ nel giro azzurro), Jessica Busato (ricovoncata dopo 4 anni) e le esordienti Cheval e Buso. A completare il triangolo allargato ci sono la già citata Ostuni Minuzzi con Aura Muzzo, e le esordienti Gronda e Rolfi.
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