Impegno Sociale
|
Thursday, 03 August 2023 10:24 |
There are no translations available.
Colorno - Se le Borse di Studio Filippo Cantoni sono un’opportunità allora perché non allungare i tempi di adesione? I mesi estivi scorrono velocemente: esami, impegni sportivi e poi, le meritate vacanze tutto si svolge molto velocemente.
La nostra Onlus ha scelto di posticipare la data di adesione per poter dare a tutti, sia ai genitori che agli studenti, il tempo necessario per poter preparare i documenti.
Sostegno Ovale crede profondamente nelle due borse di studio, dedicate alla memoria di Filippo, e che hanno due forti caratteristiche.
La prima, quella più importante, è morale: le borse di studio sono molto ambiziose perché hanno l’obiettivo di ripercorrere le tracce lasciate da Filippo, ragazzo semplice e molto amato per questo, studioso e sportivo. Infatti, dopo gli studi, Pippo ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza con la palla ovale tra le mani e il pallone da calcio ai suoi piedi, fino alla scelta definitiva, il rugby, che lo ha portato a indossare la maglia azzurra. Ma è stato il suo altruismo, donato con umiltà, a rendere Filippo indimenticabile. Quindi lo studente che riuscirà ad aggiudicarsi una delle due borse di studio porta con sé queste doti perché l’umiltà, l’altruismo e la forza interiore sono quei valori che stanno alla base della formazione negli studi, nello sport e nella vita.
La seconda è economica: sappiamo quanto questo faccia la differenza ed è il motivo per cui abbiamo deciso di prorogare la data di adesione. Dare un’ulteriore opportunità.
Quindi aspettiamo sia i giovani rugbisti da tutta Italia per la borsa di studio Filippo Cantoni, sia gli studenti delle scuole di Parma e Provincia che hanno superato l’esame di maturità nella stagione 2022/2023 con la borsa di studio Filippo Cantoni Dieci e Lode.
Appuntamento al 27 agosto.
I vincitori della borsa di studio saranno premiati il prossimo 17 settembre all’interno della Festa del Sorriso.
|
Impegno Sociale
|
Tuesday, 18 July 2023 10:45 |
There are no translations available.

In piena coerenza con il Progetto federale ‘’Rugby Oltre le Sbarre’’, che ad oggi è attivo in 12 istituti penitenziari italiani, il Consiglio Federale ha recepito il Progetto ‘’Arbitri Oltre le Sbarre’’ il cui obiettivo è di formare nuovi Arbitri tra i detenuti partecipanti al Progetto federale (già sugellato sin dal 2018 con il 1^ Protocollo FIR/DAP).
Dopo le diverse esperienze pilota che avevano già introdotto i primi Corsi Arbitri all’interno degli Istituti Penitenziari e al superamento, nel 2021, di quelle parte normativa che ancora impediva il pieno riconoscimento dei neo-Arbitri, oggi un Protocollo Nazionale ne definisce gli obiettivi e le modalità di attivazione.
Il Progetto “Arbitri Oltre le Sbarre’’ costituisce quindi una nuova offerta formativa che, sostenuta da una individuale assunzione di responsabilità del partecipante, sperimenta la revisione del proprio vissuto sovvertendolo: il Direttore di gara è un facilitatore del gioco e del divertimento cui spetta occuparsi di garantire il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario, il rispetto dell’arbitro, il rispetto di quei valori a fondamento del nostro sport.
Il Protocollo sarà promosso in tutte le sezioni arbitrali di quei territori dove esiste un Club impegnato in un Istituto Penitenziario con il Progetto Rugby Oltre le Sbarre, aprendo l’aula didattica a tutte le parti che contribuiscono a far girare la palla ovale tra le sbarre: polizia penitenziaria, funzionari pedagogici, amministrativi.
La condivisione degli obiettivi con tutta la comunità rugbystica, permetterà a coloro che al termine del percorso otterranno la qualifica di Arbitro, di poter essere impegnati sui campi da gioco sia durante la detenzione, nel caso in cui sussistano le condizioni previste dalle normative in tema di permessi di uscita, sia al termine della detenzione. Stessa opportunità sarà riservata anche ad altri eventuali partecipanti al Corso istituito nell’Istituto Penitenziario coinvolto.
"Il Progetto “Arbitri oltre le Sbarre” - spiega Alan Falzone, coordinatore della Commissione Nazionale Arbitri della FIR - "costituisce un’opportunità di rilievo che la Federazione promuove con grande passione ed entusiasmo consapevole che il rispetto delle regole di gioco, dell’avversario e dell’arbitro, l’inclusione, il sostegno e il divertimento, valori a fondamento del nostro sport, possono contribuire alla formazione di persone migliori".
Per leggere il Protocollo clicca qui
|
|
Impegno Sociale
|
Thursday, 13 July 2023 07:36 |
There are no translations available.
Quest’anno Joy Summer camp al nord si è svolto in una località tutta nuova: Piazzatorre un piccolo paesino situato nella alta val Brembana. Abbiamo ospitato tanti bambini e ragazzi del programma di Sport Senza Frontiere dal 21 Giugno al 1° Luglio. Con la casa di Gressoney in ristrutturazione, ci sentivamo orfani del nostro luogo di riferimento, ma la volontà di trovare un’ambiente altrettanto bello ed accogliente ci ha portato ad esplorare questo nuovo posto e alla fine Piazzatorre e la Casa Vacanza Arioli-Dolce, si sono rivelati un’ottima soluzione. Infatti alla serenità e al silenzio, questo paese aggiunge altre qualità molto importanti per noi: numerose strutture sportive per tante differenti attività, il parco avventura, campi sportivi e una pista di pattinaggio sul ghiaccio, oltre ad un grande numero di meravigliosi sentieri immersi nei boschi. Inoltre a soli 10 minuti di macchina, nella località di Olmo al Brembo, i ragazzi hanno avuto la possibilità di trascorrere rilassanti giornate in piscina grazie alla disponibilità del centro sportivo “Altaquota” al quale va tutta la nostra gratitudine.
La forza di Joy si conferma anche questa volta non solo nel grande numero di attività sportive svolte: basket, ginnastica artistica, rugby, ultimate, volley, kick boxing, orienteering, atletica, trekking… (sono solo alcuni dei numerosi sport praticati durante la settimana), ma soprattutto per le emozioni e le esperienze di condivisione ed amicizia che JOY offre ai ragazzi, così lontane dal loro vivere quotidiano. Per molti di loro è stata la prima esperienza fuori casa e anche l’unica vacanza dell’estate: “non ero mai stato su un treno e, soprattutto, non ero mai salito sulla metropolitana” mi ha raccontato S., ragazzo inserito nel progetto di Novara che per la prima volta si allontanava dalla città in cui è nato. Joy è anche un modo di conoscere nuovi amici e rivederne di vecchi già incontrati nelle edizioni passate, che però durante l’anno vivono in città diverse. Tutti questi ragazzi appena tornati dal periodo di vacanza trascorso inseime , iniziano già a chiedere quando potranno tornare di nuovo.
Un altro elemento caratterizzante di Joy è il TEAM composto da educatori e tutor a “kilometro zero”; infatti al gruppo di educatori che già lavorano sul programma di Sport Senza Frontiere a Milano e Novara si sono , infatti, aggiunti Federico., ex beneficiario dei primi anni di Joy Summer Camp che ha deciso di proseguire il suo percorso formativa con noi, diventando prima tutor e successivamente educatore per far vivere ai bambini le stesse esperienze positive da lui vissute. Oltre a lui due ragazze E. e N., rispettivamente beneficiarie del progetto a Novara e Milano, che hanno deciso di cimentarsi in questa nuova ed entusiasmante esperienza di tutor.
In questa cornice di gioia, sport e divertimento, un ringraziamento speciale va ad Allen & Overy per aver sostenuto il summer camp di Piazzatorre e alla Pro Loco, in particolare a Roberto e Laura, per la grande disponibilità e supporto offerti per la perfetta riuscita di Joy Summer Camp. Inoltre ringrazio il Comune di Piazzatorre e di Olmo al Bembo e la Federazione Italiana Rugby per i tecnici che ci hanno permesso di imparare i segreti di questo bellissimo sport.
E naturalmente come coordinatore di JOY non posso non ringraziare il magnifico team che ha reso possibile ancora una volta la magia di JOY. Ragazzi vi voglio ringraziare uno ad uno, siete stati pazzeschi:
Valentina Arrighini Mattia Borini Davide Malacrida Naomi Carbonoli Martina Quarta Federico Orelli Ismail Abderazeg Jose Ovalle Nourhan Zeed Emily Seye Leonardo Vodini Ludovico Bianchi Alì
|
Impegno Sociale
|
Monday, 12 June 2023 11:19 |
There are no translations available.
28 maggio, una normale domenica di rugby, ma qui nella sezione dell'alta sicurezza della Casa Circondariale di Livorno “le Sughere” oggi niente è normale: si festeggia la giornata dello “sport oltre le sbarre”. La prima cosa strana è che si terranno due partite nella stessa mattina: una di calcio e una di rugby, due partite ed un solo pubblico formato dai familiari dei detenuti, ed anche questo è un evento eccezionale.
Si inizia alle 9,30 con la presentazione dell'evento da parte della responsabile degli educatori Marcella Gori, con il saluto del rappresentante del comune di Livorno consigliere Salvatore Nasca e del garante dei diritti dei detenuti Marco Solimano. Prima di cominciare la Dott.ssa Gori ringrazia tutti i presenti, l’allenatore della squadra del carcere Paolo Stringara, la squadra avversaria della CGIL di Livorno, i referenti della FIR presenti, Daniela De Angelis e Marco Masetti. Due tempi da 20 minuti e la partita scorre via tranquilla.
Alle 11 entrano in campo le squadre per l'attesa partita di rugby, molti degli spettatori non sanno cosa sia il rugby e soprattutto non hanno mai visto una partita. Da una parte la formazione delle Sughere le Pecore Nere dall'altra una rappresentativa delle squadre Old della toscana. Spesso quando si parla delle squadre Old si pensa a rugbysti con i capelli bianchi che dopo aver giocato festeggiano con terzi tempi fuori dalle righe, ma in toscana gli Old sono molto di più. Oltre ai Rino..cerotti, che sono i tutor delle Pecore Nere e che tutte le settimane si recano alle Sughere ad allenarle, tutte le altre squadre sono, di fatto, entrate nel progetto andando a giocare le partite del campionato all'interno del carcere.
La partita di oggi è vera, come tutte le partite di rugby. Molto equilibrata con continui cambi di fronte e il pubblico, che partecipa attivamente, si sorprende che dopo uno scontro, un placcaggio o una mischia aperta i giocatori si alzino continuando a giocare tranquillamente. Dovrebbero essere due tempi da venti minuti ma i giocatori si divertono e il secondo ne dura quasi trenta; poi l'arbitro FIR Carlo Damasco si impone e fischia la fine. Nel corso della partita c'è stata un'altra bella novità perché gli ultimi dieci minuti della partita sono stati diretti da Tommaso uno dei nuovi arbitri diplomato al corso tenuto all'interno del carcere.
Un breve intervento da parte del direttore dott. Giuseppe Renna che ringrazia tutti i partecipanti evidenziando il valore positivo dello sport, in particolare del progetto “Rugby Oltre le Sbarre”, in una situazione di disagio come quella del carcere. Per concludere, come dopo ogni partita, entrano i “ragazzi” del terzo tempo, anche loro ‘ospiti’ del carcere, che dalle prime ore della mattina hanno lavorato per preparare un buffet davvero notevole. Per il loro impegno di tutto l'anno ricevono dai rappresentanti delle squadre toscane old il premio per il migliore terzo tempo del campionato.
Un'altra iniziativa di successo all'interno del progetto Pecore Nere iniziato nel 2016 con la collaborazione della FIR e del Comitato Toscano e dedicato alla memoria di Manrico Soriani che, con Michele Niccolai e Massimo Soriani, ha portato il rugby alle Sughere.
|
|