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Italia femminile: un grande mix di talento ed esperienza. L’analisi delle convocate per il Sei Nazioni 2024
Comincia l’avventura dell’Italia al Sei Nazioni femminile 2024: le ragazze, guidate da coach Nanni Raineri, esordiranno domenica 24 marzo alle 16 contro l’Inghilterra, per poi affrontare l’Irlanda e la Francia in trasferta, la Scozia in casa e per finire il Galles a Cardiff. Raineri ha scelto 26 giocatrici per iniziare la preparazione alla prima partita: ciò che salta all’occhio, analizzando l’elenco, non è solo l’ottimo mix tra giocatrici esperte e giovani talenti che come sempre rappresenta il punto di forza di questa squadra, ma è anche l’esperienza internazionale già maturata da alcune ragazze ancora molto giovani. Ad esempio, a soli 23 anni Sgorbini conta già 20 presenze in maglia azzurra e ha una notevole esperienza internazionale maturata in Francia, dove con Romagnat ha vinto anche il titolo nazionale. Allo stesso modo la neo-compagna di squadra a Clermont, Gaia Maris, a 22 anni ha già giocato 25 partite ed è in azzurro dal 2021. Ovviamente sarà importante l’apporto di giocatrici come Gai, Stefan, Sillari e la capitana Giordano, insieme a una Beatrice Rigoni che anche in Inghilterra sta facendo vedere tutto il suo talento.
Le avanti
Raineri si affida al giusto mix di giovani ed esperte. In attesa del ritorno di Vittoria Vecchini, che salterà la prima partita per infortunio, sarà probabilmente Silvia Turani ad indossare la maglia numero 2 aprendo ulteriormente la strada alla concorrenza per il ruolo di pilone sinistro, con Gaia Maris pronta a dare battaglia in mischia, così come Stecca. A destra Lucia Gai farà valere la sua grandissima esperienza: se dovesse giocare tutte e 5 le partite chiuderebbe il Torneo a quota 100 presenze in maglia azzurra. Dietro di lei ci sarà lotta serrata per il posto in squadra, con Pilani e Seye a giocarsi una maglia. Inoltre, Laura Gurioli rappresenta una pedina ulteriormente importante per tutto il reparto avanzato, potendo giocare non solo tallonatrice ma anche terza linea.
In seconda linea spazio all’esperienza di Duca e Fedrighi, con Tounesi, Locatelli e Frangipani che come sempre potranno svariare tra seconda e terza in base alle esigenze del match e della squadra. In terza linea, considerando che in futuro potrebbero tornare a disposizione anche Franco e Arrighetti, ci sarà grande concorrenza per occupare i due posti al fianco della capitana Giordano. Detto delle 3 seconde linee adattabili, bisogna aggiungere alla lista Francesca Sgorbini, anche lei giovane ma con tanta esperienza internazionale, capace di garantire avanzamento palla in mano e ottima placcatrice, Beatrice Veronese – che ritorna in Nazionale dopo tanto tempo – e Giulia Cavina, autrice di un ottimo WXV lo scorso ottobre.
Mediana e trequarti
Per la maglia numero 9 l’esperienza di Sofia Stefan e il talento di Francesca Granzotto (che potrebbe però essere impiegata in tanti ruoli diversi, soprattutto da ala o estremo) garantiscono un reparto completo. Allo stesso modo, ci sarà lotta serrata per la maglia numero 10, con Madia e Stevanin che spesso si sono alternate nel 2023 e che avendo caratteristiche diverse rendono la mediana ulteriormente completa: la prima si distingue particolarmente nella distribuzione e nella gestione del gioco mentre la seconda può giocare quasi da centro aggiunto attaccando spesso la linea. Il reparto trequarti si presenta come sempre pericolosissimo in attacco: Rigoni e Sillari sono come sempre dei punti fermi per talento ed esperienza, D’Incà può consacrarsi dopo un grande 2023, mentre Muzzo è ormai una certezza. Le fiammate di Vittoria Ostuni Minuzzi e la duttilità di Capomaggi completano un reparto eterogeneo e sempre più performante.
Italia femminile: le convocate per il Sei Nazioni 2024
Prime lineeLucia GAI (Valsugana Rugby Padova) – 95 caps Laura GURIOLI (Villorba Rugby) – 7 capsGaia MARIS (ASM Romagnat Rugby) – 25 caps Alessia PILANI (Rugby Colorno) – 5 capsSara SEYE (Ealing Trailfinders) – 18 caps Emanuela STECCA (Villorba Rugby) – 8 capsSilvia TURANI (Harlequins) – 30 caps
Seconde lineeGiordana DUCA (Valsugana Rugby Padova) – 43 caps Valeria FEDRIGHI (Stade Toulousain) – 50 caps Alessandra FRANGIPANI (Villorba Rugby) – 5 capsSara TOUNESI (Sale Sharks) – 35 caps
Terze lineeGiulia CAVINA (CUS Milano) – 4 capsElisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova) – Capitana – 65 caps Isabella LOCATELLI (Rugby Colorno) – 46 caps Francesca SGORBINI (ASM Romagnat Rugby) – 20 capsBeatrice VERONESE (Valsugana Rugby Padova) – 16 caps
Mediane di mischiaFrancesca GRANZOTTO (Unione Rugby Capitolina) – 7 caps Sofia STEFAN (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps
Mediane d’aperturaVeronica MADIA (Grenoble Amazones) – 46 caps Emma STEVANIN (Valsugana Rugby Padova) – 11 caps
CentriBeatrice RIGONI (Sale Sharks) – 70 caps Michela SILLARI (Valsugana Rugby Padova) – 82 caps
Ali/estremiBeatrice CAPOMAGGI (Villorba Rugby) – 12 caps Alyssa D’INCÀ (Villorba Rugby) – 21 caps Aura MUZZO (Villorba Rugby) – 40 caps Vittoria OSTUNI MINUZZI (Valsugana Rugby Padova) – 28 caps
18 Marzo 2024 - 16 ore fa
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Italia: un Sei Nazioni in crescendo, una squadra giovane e tanta voglia di confermarsi. L’analisi del Torneo azzurro
Come detto anche da capitan Lamaro nella conferenza stampa di Cardiff, questo Sei Nazioni deve essere un punto di partenza e non di arrivo, per continuare a crescere e guadagnarsi il rispetto di tutti. Ma se chi ben comincia è già a metà dell’opera, questa Italia ha iniziato più che bene: 2 vittorie contro Scozia e Galles, un pareggio in trasferta con la Francia e una sconfitta col bonus con l’Inghilterra. Da rivedere la sconfitta con l’Irlanda, dove comunque si sono viste delle buone cose a livello difensivo che sono state poi il punto di partenza per i risultati delle 3 partite successive. Il quinto posto finale, paradossalmente, sta un po’ stretto agli Azzurri, che hanno chiuso a un solo punto di ritardo dalla Scozia, a 3 dall’Inghilterra e a 4 dalla Francia, in una classifica cortissima. La squadra di Quesada, però, ha anche distanziato notevolmente il Galles, fermo a 4 punti contro gli 11 dell’Italia.
Un Sei Nazioni in crescendo
Che l’Italia potesse fare un bel Sei Nazioni lo si era capito fin dalla prima giornata: il primo tempo contro l’Inghilterra, davanti ai 57.000 spettatori dell’Olimpico, aveva fatto capire tutte le potenzialità degli Azzurri, rimontati ma mai domi, come dimostra la grande difesa contro un avversario che voleva chiudere la partita e la successiva meta a tempo scaduto di Ioane, che è valsa il primo punto del Torneo. Contro l’Irlanda la squadra di Quesada ha vissuto il pomeriggio più difficile del Sei Nazioni: il 36-0 finale è stato bruciante, ma ha comunque dato segnali importanti al tecnico, in particolare sulla fase difensiva, diventata poi il vero punto di forza dell’Italia, già dalla partita successiva.
A Lille, la Francia era scesa in campo con un solo obiettivo: demolire fisicamente gli avversari con la forza dei propri avanti (oltre 100 kg di differenza), ma la squadra di Galthié ha sbattuto contro un muro azzurro, capace di chiudere la porta ai giganti francesi e di sporcare tutti i palloni nel breakdown, rendendo impossibile il lavoro di Lucu, Jalibert e poi Ramos, passato apertura. Chiaramente il rosso a Danty alla fine del primo tempo ha inciso, ma sarebbe riduttivo collegare il pareggio dell’Italia (con Garbisi che è andato a un millimetro da una vittoria storica) solo alla superiorità numerica. Il risultato nasce prima di tutto da una grande difesa e da una grande lucidità di tutto il gruppo, e solo dopo dai maggiori spazi concessi dai francesi, che comunque erano parsi molto nervosi a prescindere dall’espulsione. In ogni caso, l’Italia è cresciuta di partita in partita sotto tutti gli aspetti: difesa, capacità di sfruttare le occasioni, mentalità, e soprattutto in mischia e touche, un po’ balbettanti all’inizio e molto più solide alla fine del Torneo, come dimostrano le grandi prestazioni di Fischetti e Ferrari di fronte a una prima linea gallese in grande sofferenza.
La svolta
Quella di Lille è stata la partita della svolta, quella dell’Olimpico (sold out con 70.000 spettatori) è stata invece la prova che la squadra di Quesada faceva sul serio: di fronte c’era una Scozia che doveva vincere per restare in corsa per il Sei Nazioni (e la successiva sconfitta dell’Irlanda le avrebbe dato ragione) e che ha giocato una grande partita, provando con le giocate di Russell a innescare il dinamismo di Kinghorn e la furia di Van der Merwe e Steyn. Di fronte però c’era un’Italia molto diversa a livello di testa: nonostante lo svantaggio di 14-3 prima e di 22-10 poi, gli Azzurri hanno continuato a fare la loro partita senza scomporsi, mettendo sempre più pressione alla Scozia e battendola con un grandissimo secondo tempo. Ciliegina sulla torta: la difesa sulle 24 fasi di assalto finale della Scozia, arresasi di fronte al muro azzurro. Il resto è storia recente: a Cardiff l’Italia ha tenuto il Galles a 0 punti per 60 minuti, una cosa riuscita a ben pochi da quelle parti, dominando la partita e mettendola poi in cassaforte con i calci di Page-Relo e Garbisi. Le due mete subite nel finale bruciano un po’, ma possono essere comunque utili per ricordare a una squadra giovanissima quanto al Sei Nazioni – e a livello internazionale in generale – basti poco per cambiare tutto, da una parte e dall’altra.
Confermarsi
Ora l’obiettivo è confermare quanto fatto vedere in questo Sei Nazioni 2024. Il primo passo sarà il tour estivo, storicamente ostico per l’Italia, che vedrà 3 partite contro 3 formazioni molto difficili da affrontare, soprattutto in trasferta: Tonga, Samoa e Giappone. L’ultimo tour, nel 2022, non è andato benissimo, e proprio per questo fare una bella estate in termini di risultati e prestazioni sarà importante per continuare il percorso di crescita di questa squadra, oltre ad essere un’occasione per allargare ulteriormente la rosa. Anche perché a novembre arriveranno Argentina e All Blacks, rispettivamente quarta e seconda dell’ultima Rugby World Cup: due squadre contro le quali gli Azzurri dovranno dimostrare di essere davvero diventati grandi.
18 Marzo 2024 - 18 ore fa
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Ranking World Rugby, gli Azzurri salgono all’ottavo posto
La vittoria di Cardiff sul Galles nel turno conclusivo del Guinness Sei Nazioni maschile lancia l’Italia all’ottavo posto del ranking internazionale.
Gli Azzurri di Quesada scavalcano proprio il Galles, che scivola al decimo posto, superato anche dall’Australia.
Per la Nazionale maschile si tratta del posizionamento più alto mai raggiunto, e toccato per una sola settimana nel marzo del 2007 proprio grazie all’indimenticabile vittoria colta sempre sul Galles al Flaminio di Roma.In un anno l’Italia ha conquistato sei posizioni nel ranking, passando dalla quattordicesima posizione occupata a conclusione del Torneo 2023 all’attuale ottava piazza con cui gli Azzurri si presenteranno al via della finestra internazionale estiva che li vedrà sfidare in trasferta a luglio Tonga, Samoa e Giappone.
I Campioni del Mondo in carica del Sudafrica restano in vetta, seguiti dall’Irlanda che ha confermato il titolo nel Guinness Sei Nazioni maschile.
Concluso il Torneo maschile, prende il via nel weekend il Guinness Women’s Six Nations: l’Italia debutta nel Sei Nazioni 2024 da settima forza del ranking, trovando subito sulla propria strada, domenica 24 marzo a Parma, l’Inghilterra che guida costantemente la graduatoria mondiale da ormai un quadriennio.
18 Marzo 2024 - 18 ore fa
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Festival 6 Nazioni U18, le future stelle del Torneo dal 30 marzo a Parma
I migliori atleti U18 d’Europa in campo al Lanfranchi in tre giornate
Tutti gli incontri in diretta streaming e con accesso gratuito allo Stadio
Georgia e Portogallo si uniscono al Festival per sviluppare il proprio rugby d’élite
Lo Stadio “Sergio Lanfranchi”, casa delle Zebre Parma nello United Rugby Championship e della Nazionale Italiana Femminile nel Guinness Women’s Six Nations, conferma la propria vocazione di impianto internazionale ospitando dal 30 marzo al 7 aprile il Festival 6 Nazioni Maschile U18.
I migliori prospetti giovanili delle Sei Nazioni si sfideranno in tre giornate di gara il 30 marzo, il 3 aprile e il 7 aprile, in una serie di test-match strategici nel percorso di formazione di alto livello delle future stesse del Torneo Sei Nazioni.
Al Festival U18 maschile, organizzato per la prima volta dalla Federazione Italiana Rugby con il supporto della franchigia federale delle Zebre Parma, prenderanno parte in via inedita anche le Nazionali U18 di Georgia e Portogallo, due delle Nazionali Tier 2 che hanno mostrato la maggior competitività sulla scena internazionale degli ultimi anni, ampliando così le opportunità di confronto e di sviluppo del rugby europeo di alto livello.
Tutti i dodici incontri del Festival 6 Nazioni U18 Maschile saranno disponibili in diretta streaming sul canale Youtube del Sei Nazioni, mentre le partite dell’Italia U18 saranno visibili in streaming anche sul sito ufficiale federugby.it e sul canale Youtube della Federazione Italiana Rugby.
Per offrire agli appassionati, alle famiglie ed agli addetti ai lavori l’opportunità di non perdere nemmeno un minuto di azione sul prato del “Lanfranchi” l’accesso al Festival 6 Nazioni U18 sarà totalmente gratuito in tutte le tre giornate di gara.
L’Italia debutterà sabati 30 marzo alle 13.15 contro il Portogallo, per poi sfidare l’Irlanda alle 17.45 di mercoledì 3 aprile e chiudere domenica 7 aprile sempre alle 17.45 contro la Scozia.
Marzio Innocenti, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha dichiarato: “Ospitare in Italia il Festival Sei Nazioni U18 testimonia l’impegno di FIR alla formazione dei giovani più promettenti prodotti dal nostro movimento ed al contempo pone l’accento sulla nostra volontà di contribuire proattivamente allo sviluppo del rugby europeo di alto livello anche al di là dei tradizionali confini del Torneo. Vivremo, ma soprattutto faremo vivere a questi giovani una settimana che tutti loro porteranno nel cuore per il resto della loro vita, creando legami e ricordi che andranno ben oltre il risultato del campo. Da innamorato del nostro Gioco, non vedo l’ora di vedere in azione i nostri ragazzi e i loro avversari e di godermi l’azione e le emozioni del Festival, insieme ai tanti appassionati e portatori d’interesse che non vorranno perdersi nemmeno un minuto dell’azione che i futuri protagonisti del rugby d’élite dell’Emisfero Nord metteranno in campo a Parma”.
18 Marzo 2024 - 20 ore fa
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Nazionale U18 Femminile, le convocate per il Six Nations Festival U18
Il Responsabile Tecnico della Nazionale Italiana U18 Femminile di Rugby, Diego Saccà, ha diramato la lista delle 28 atlete che prenderanno parte al raduno di preparazione e alle gare del Women’s U18 Six Nations Festival, in programma a Colwyn Bay (Galles) dal 29 marzo. Le Azzurrine saranno in raduno dal 24 marzo al CPO Giulio Onesti di Roma e partiranno poi per il Regno Unito.
Qui di seguito la lista delle 28 convocate:
Giulia AFFINITO (Rugby Parabiago)Mary AKOSA (Rugby Colorno)Alice ANTONAZZO (Rugby Colorno)Alia BITONCI (Valsugana Rugby Padova)Alessia CAGNOTTO (Cus Torino)Beatrice CANDELA (Rugby Colorno)Valentina CARCIANI (Rugby Perugia)Elisa CECATI (Volvera Rugby)Chiara CHELI (Rugby Colorno)Virginia CITTADINI (Unione Rugby Capitolina)Chiara COLELLA (CUS Milano Rugby)Martina COMPARE (Rugby Parabiago)Rita DA LIO (Valsugana Rugby Padova)Carola FOGARIN (Valsugana Rugby Padova)Laura FOSCATO (CUS Milano Rugby)Vittoria FRANCOLINI (Unione Rugby Capitolina)Elena GIORGETTI (Rugby Perugia)Teiria JENSEN (Villorba Rugby)Kristin KONE (CUS Milano Rugby)Ester LEPRI (US Roma Rugby)Asia LICCARDO (CUS Milano Rugby)Antonella MAIONE (Neapolis Campania Felix)Anita PIETROBON (Castres Olympique)Emma RAPPO (Rebels Rugby VI Est)Ania ROSINI (Rugby Colorno)Cecilia STAFOGGIA (US Roma Rugby)Giulia TURATTO (Valsugana Rugby Padova)Vittoria ZENI (Valsugana Rugby Padova)
18 Marzo 2024 - 20 ore fa
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24 Mar 24 alle 16:00
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31 Mar 24
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