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Italia


CROWLEY CONFERMA, GATLAND CAMBIA: L’ANALISI DELLE FORMAZIONI DI ITALIA-GALLES PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Venerdì 10 Marzo 2023 07:54

1386518385Un cambio obbligato per l’Italia di Kieran Crowley. Per il resto, la formazione è ormai quella che il c.t. azzurro ha identificato come titolare, e che rimane tale per quella che forse è la sfida più importante di questo Sei Nazioni 2023: Italia-Galles, sabato alle ore 15.15 allo Stadio Olimpico di Roma (diretta Sky Sport Uno, Tv8 e NOW).

Manca Capuozzo: tocca ad Allan

L’assenza di Ange Capuozzo ha costretto Crowley ha ridisegnare il triangolo allargato: toccherà a Tommaso Allan ricoprire il ruolo di estremo, come già fatto a novembre contro le Samoa (vittoria per 49-17) e in alcune partite degli Harlequins. Al suo fianco, invece, confermate le ali Bruno e Padovani, che come sempre svolgerà anche un ruolo da “secondo 15”. Da un lato mancherà l’esplosività e l’imprevedibilità del giovane talento azzurro, dall’altro Crowley potrà affidarsi a un triangolo allargato molto solido soprattutto nel gioco al piede. Per il resto, Allan garantisce anche la continuità offensiva che Crowley cerca nella presenza di un secondo play, com’era stato nel 2022 con Marin da primo centro e poi con lo stesso Allan da “15” contro le Samoa, e potremmo spesso vederlo alternarsi con Garbisi da primo ricevitore.

Per quanto riguarda gli altri reparti, Crowley non cambia quasi nulla. Ritorna a disposizione Manuel Zuliani, e il tecnico quindi rispolvera la panchina 6+2 non volendo rinunciare né a lui né a un Pettinelli protagonista nell’ultima vittoria del Benetton in casa degli Ospreys. Si ripete la “staffetta” nel ruolo di pilone destro, con Ferrari che parte dall’inizio e Riccioni dalla panchina. Gli altri sono invece tutti confermati.

Galles: tra sorprese e cambi

Tra le scelte di Warren Gatland ce n’è una che ha sorpreso tutti, compresi gli addetti ai lavori oltremanica: nel XV titolare non c’è Louis Rees-Zammit, che partirà dalla panchina. Il tecnico ha scelto invece Rio Dyer e Josh Adams come ali, con Liam Williams estremo, che era già partito titolare nella prima partita contro l’Irlanda. Da un lato, quindi, un’ala giovane, rapida e imprevedibile, dall’altro invece uno dei giocatori di maggiore esperienza, che lo scorso anno riuscì quasi da solo a risolvere la partita di Cardiff, prima che salisse in cattedra Ange Capuozzo.

I cambi quindi sono 6: detto di Liam Williams al posto di Halfpenny e di Dyer al posto di Rees-Zammit, in mediana ci sarà Rhys Webb per Tomos Williams. Davanti tocca a Jac Morgan per Tshiunza, mentre Jenkins sostituisce Alun Wyn Jones. In prima linea tocca a Wyn Jones, al posto di Gareth Tomas.

All’apertura tocca ancora a Owen Williams, ma soprattutto Gatland non ha un “10” di riserva. In caso di necessità, sarà il giovane centro Joe Hawkins a ricoprire il ruolo. Davanti, Gatland rinuncia ad Alun Wyn Jones (“Ne avevamo già parlato con lui” ha detto poi alla stampa) e in seconda schiera Beard e Jenkins, con Morgan, Tipuric e l’eterno Faletau in terza linea. Buona parte della partita si vincerà proprio in questo reparto, con i nostri Negri, Lamaro e Cannone che se dovessero riuscire a prendere il sopravvento fisicamente potrebbero davvero indirizzare la partita dal lato azzurro.

In prima linea sarà un’altra bella sfida. Da un lato la freschezza e la dinamicità azzurra, con Fischetti sempre tra i migliori anche in mezzo al campo, il confermato Nicotera e il sempre solido Ferrari. Dall’altro la grande esperienza dei gallesi: in totale, la prima linea titolare di Gatland conta 204 cap contro gli 81 italiani, basterà? Sarà il campo a dirlo.

Le formazioni di Italia-Galles

Italia: 15 Tommaso Allan; 14 Edoardo Padovani, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Tommaso Menoncello, 11 Pierre Bruno; 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney; 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro ©, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolo Cannone, 3 Simone Ferrari, 2 Giacomo Nicotera, 1 Danilo Fischetti

A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Federico Zani, 18 Marco Riccioni, 19 Edoardo Iachizzi, 20 Giovanni Pettinelli, 21 Manuel Zuliani, 22 Alessandro Fusco, 23 Luca Morisi.

Galles: 15 Liam Williams, 14 Josh Adams, 13 Mason Grady, 12 Joe Hawkins, 11 Rio Dyer, 10 Owen Williams, 9 Rhys Webb, 8 Taulupe Faletau, 7 Justin Tipuric, 6 Jac Morgan, 5 Dafydd Jenkins, 4 Adam Beard, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens ©, 1 Wyn Jones

A disposizione: 16 Scott Baldwin, 17 Gareth Thomas, 18 Dillon Lewis, 19 Rhys Davies, 20 Tommy Reffell, 21 Tomos Williams, 22 George North, 23 Louis Rees-Zammit.

 
ITALRUGBY, IL XV PER LA SFIDA AL GALLES PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Giovedì 09 Marzo 2023 10:00

 

formazione italia v gallesRoma – Kieran Crowley, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile, ha ufficializzato la formazione che sabato 11 marzo alle 15.15 affronterà il Galles allo Stadio Olimpico di Roma nel match valido per la quarta giornata del Guinness Sei Nazioni 2023 che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8.

Un solo cambio nella formazione titolare dell’Italia – rispetto alla scorsa scesa in campo contro l’Irlanda – in quello che sarà il confronto numero 32 tra le due squadre, il quattordicesimo giocato in Italia. Nel triangolo allargato Tommaso Allan – che toccherà quota 70 caps con l’Italrugby – vestirà la maglia numero 15 con all’ala Bruno e Padovani. Confermate le coppie di centri e mediana con Brex-Menoncello e Garbisi-Varney.

In terza linea settima presenza consecutiva da titolare per Lorenzo Cannone che completerà il reparto delle terze linee insieme a capitan Lamaro e Sebastian Negri. In seconda linea il duo formato da Niccolò Cannone e Federico Ruzza, mentre in prima linea scenderanno dal primo minuto Ferrari, Nicotera e Fischetti.

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ITALRUGBY, CONVOCATO SIMONE GESI PER LE ULTIME GARE DEL GUINNESS SEI NAZIONI 2023 PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Mercoledì 08 Marzo 2023 10:21

 

crowley allenamento pergine 2022Verona – Lo staff tecnico della Nazionale Italiana Rugby Maschile ha convocato Simone Gesi per il raduno in preparazione delle ultime due partite del Guinness Sei Nazioni 2023 in programma contro Galles e Scozia rispettivamente sabato 11 marzo alle 15.15 allo Stadio Olimpico di Roma e sabato 18 marzo a Murrayfield alle 13.30 italiane (12.30 locali) che saranno trasmesse in diretta su Sky Sport Uno e in chiaro su TV8.

Il trequarti in forza alle Zebre Parma – che ha già vissuto l’atmosfera dei raduni della Nazionale Maggiore senza scendere mai in campo – si è aggregato al gruppo per l’allenamento mattutino, diviso tra campo e palestra, insieme ai suoi compagni di squadra. Nel primo pomeriggio odierno è in calendario la partenza dell’Italia, in Treno, per Roma da Verona.

Domani mattina – giovedì 9 marzo – alle 10 via comunicato stampa sarà annunciata la formazione che affronterà il Galles, mentre alle 11 di venerdì 10 marzo è in programma il Captain’s Run dell’Italia allo Stadio Olimpico di Roma.

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16 MESI, 21 ESORDIENTI, 2 IMPRESE: COME KIERAN CROWLEY HA COSTRUITO LA SUA ITALIA PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Mercoledì 08 Marzo 2023 00:45

 

Crowley 300dpiVerona - I numeri non sono tutto, si sa, ma ogni tanto danno indicazioni molto importanti. Quelli dell’Italia versione Kieran Crowley fanno ben capire l’idea che il tecnico neozelandese e tutto il suo staff hanno voluto proporre. Una squadra giovane, nella quale hanno esordito 21 ragazzi in 16 mesi, e che ha conquistato 6 vittorie di cui due importantissime, contro Galles (a Cardiff) e Australia, e si proietta con grande fiducia a questo finale di Sei Nazioni 2023.

Gli inizi e i primi esordi

Un percorso partito da lontano, da quell’Italia-All Blacks di novembre 2021 che al netto del risultato (9-47) diede a tutti l’impressione che qualcosa di nuovo stava prendendo forma. Quello degli azzurri, e non poteva essere altrimenti, è stato un viaggio tortuoso e pieno di ostacoli fin da subito, dalla mezza delusione di Treviso contro un’Argentina non trascendentale, a una soffertissima vittoria per 17-10 contro un Uruguay che andò vicino a uno storico pareggio. Soprattutto, in quelle Autumn Nations Series Kieran Crowley lancia sei giocatori, e alcuni di questi oggi sono parte fondamentale della selezione azzurra: in ordine cronologico, Ivan Nemer, Alessandro Fusco, Giovanni Pettinelli, Pierre Bruno, Hame Faiva, Ratuva Tavuyara.

Il c.t. azzurro ha sempre ribadito i suoi concetti chiave, e con lui il nuovo capitano Michele Lamaro, prima scelta per la guida del nuovo ciclo italiano: prestazione, crescita, percorso. L’Italia disputa il Sei Nazioni 2022 basandosi proprio su quest’idea. Esordiscono giovani talenti come Menoncello, Marin, Zuliani, Zambonin e un giocatore di grande esperienza come Toa Halafihi. Il gruppo che Crowley ha in mente inizia a prendere forma, e la sua amalgama passa attraverso due partite: la prima è a Dublino, quando gli azzurri rimangono in 13 dopo un quarto di partita e tirano fuori un carattere che sorprende e lascia ammirati anche gli spettatori dell’Aviva Stadium. Quei 60 minuti di inferno cementano il gruppo, che contro la Scozia si arricchisce di altri due elementi dei quali ad oggi sarebbe impensabile fare a meno. Uno è Giacomo Nicotera, arrivato in azzurro dopo tanta gavetta e lanciato titolare nelle due partite più importanti di quel Torneo. L’altro è Ange Capuozzo, il cui esordio era nell’aria da un po’ di tempo: quando però l’estremo italo-francese scende in campo, la musica cambia per davvero. In una partita che si stava mettendo male, Capuozzo segna due mete in 10 minuti e rende il passivo meno pesante.

Il cambio di marcia

Queste due partite, nonostante due cocenti sconfitte, costruiscono le fondamenta per la prima grande vittoria dell’era Crowley. A Cardiff, dove peraltro esordisce anche il pilone Filippo Alongi, l’Italia gioca punto a punto contro il Galles, passa davanti più volte, rischia il colpo del k.o. e nel finale vince grazie alla giocata del più imprevedibile dei nuovi innesti: quel Capuozzo che manda per le terre mezza difesa gallese e appoggia a Padovani la palla del 22-21.

Sembra la fine di un incubo, l’Italia torna a vincere dopo 7 anni al Sei Nazioni con una squadra piena di giovani, ma Crowley invita tutti a tenere i piedi per terra: conta il percorso, che come tutti i processi nasconde insidie e trabocchetti. In estate, il tour estivo prevede tre trasferte: Portogallo, Romania e soprattutto Georgia, una partita che da quelle parti aspettano da tanto tempo. A Lisbona, contro i lusitani l’Italia fa molta più fatica del previsto, gioca gran parte del match in svantaggio e si tira fuori dai guai grazie ai suoi uomini di maggiore esperienza, come Edoardo Padovani, quel giorno decisivo dalla piazzola. Contro la Romania le cose sembrano girare meglio e arriva una netta vittoria. Intanto, nelle prime due partite esordiscono anche Da Re, Neculai, Albanese e Alessandro Garbisi (fratello minore di Paolo).

La delusione e la rinascita

Si arriva in Georgia, il nuovissimo stadio di Batumi più che una bolgia sembra direttamente un girone infernale: per i Lelos è la partita dell’anno, i tifosi urlano e cantano dal primo all’ultimo minuto, l’Italia stecca la prova di maturità e perde 28-19. Crowley, Lamaro e i ragazzi sono visibilmente delusi, ma prendono la miglior decisione possibile: poche parole, testa bassa e obiettivo Autumn Nations Series 2022. Quella che in teoria poteva essere la sconfitta più bruciante si trasforma nel trampolino di lancio della nuova Italrugby che inizia a far paura a tutti. Crowley continua il percorso di crescita e contro le Samoa tira fuori dal mazzo un’altra carta vincente: Lorenzo Cannone, fratello di Niccolò, che da quel momento non si toglierà più di dosso la maglia numero 8. L’Italia si scrolla di dosso le tossine di un difficile tour estivo e la tensione dell’essere favoriti che aveva compromesso più di una partita, segna 49 punti a Samoa nella partita che vede anche l’esordio di Enrico Lucchin e si proietta al match di Firenze contro l’Australia con la voglia di fare un grosso scherzo ai Wallabies. Gli azzurri costruiscono tanto, segnano e forse sprecano un po’ troppo, ma alla fine battono gli australiani per la prima volta nella loro storia, 28-27: la nuova Italia ha colpito ancora. La partita col Sudafrica fa sognare i tifosi per un tempo, in un Marassi vestito a festa, poi la bomb squad degli Springboks risolve la questione, ma è un’altra lezione che servirà per il futuro.

Il presente

Al Sei Nazioni 2023 gli azzurri arrivano con un’idea chiara e un gruppo ormai formato. L’ultima aggiunta si chiama Edoardo Iachizzi, gioca nel Vannes in Pro D2 e ha fatto faville con la maglia dell’Italia A in un test di gennaio. Per il resto, il tecnico azzurro ha ben chiara la squadra che giocherà il Torneo più antico del mondo e si proietterà poi al Mondiale. All’Olimpico Francia e Irlanda tremano di brutto, i transalpini vincono 29-24 chiudendo il match in difesa contro un’Italia all’assalto, mentre i primi del ranking passano un secondo tempo da incubo e si salvano grazie alla magia dell’immortale Conor Murray, che libera Hansen per il 34-20 che fa respirare Andy Farrell e compagnia. Nel mezzo, c’è una partita in chiaroscuro a Twickenham, che comunque rende l’idea di quanto le aspettative su questi azzurri si siano alzate: un tempo, un 31-14 a Londra sarebbe stato accolto come un buon risultato, mentre adesso genera rimpianti. Nel giro di 16 mesi Kieran Crowley ha ricostruito l’Italia, facendo esordire 21 ragazzi e proponendo un’idea di gioco nuova, moderna e in grado di valorizzare il talento di ognuno dei giocatori impegnati in campo.

 

 
VERSO ITALIA v GALLES, PIERRE BRUNO: “STIAMO PROVANDO COSE NUOVE. CON LA FRANCIA POTEVAMO VINCERE PDF Stampa E-mail
Nazionali Azzurre
Martedì 07 Marzo 2023 12:31

 

Bruno 300Comincia l’ultima parte del Sei Nazioni, con due partite in 7 giorni: prima il Galles, sabato all’Olimpico di Roma (ore 15.15, diretta Sky Sport e Tv8), poi la Scozia al Murrayfield di Edimburgo il 18 marzo, ad aprire il Super-sabato dell’ultima giornata. Col passare del tempo le aspettative nei confronti degli azzurri sono aumentate sempre di più, e come spiega Pierre Bruno “Siamo contenti delle prestazioni, ma lo saremmo ancora di più con una vittoria”.

Pierre, come procede la preparazione in vista del Galles?

“Procede bene, stiamo provando delle cose nuove da usare contro di loro e abbiamo rivisto ancora la partita contro l’Irlanda, cercando di trovare ulteriori spunti per migliorare”

Cambierà qualcosa nel piano di gioco con l’assenza di Capuozzo? Potresti giocare anche estremo?

“Sicuramente sentiremo la sua assenza, ma il piano di gioco resterà lo stesso. Per quanto riguarda il ruolo, non penso che sarò io l’estremo, anche perché c’è Edo (Padovani, ndr) con noi. La formazione ancora non la conosciamo, ma ognuno andrà in campo per dare il meglio a prescindere dal ruolo”.

Il tuo è stato un Sei Nazioni in crescendo, come ti senti adesso?

“Mi sento bene, sento la fiducia dello staff e percepisco il miglioramento delle mie prestazioni, e tutto questo ovviamente aiuta a livello di confidenza. Sono contento, ma lo sarei ancora di più con una vittoria”.

Sentite un po’ di tensione in più rispetto alle altre partite?

“La tensione aumenta perché mancano due partite, e non essendo arrivata ancora la vittoria chiaramente c’è un aumento della pressione. Rivedendo il match con l’Irlanda abbiamo cercato di capire come poter essere più efficaci nel punto d’incontro, e in generale dobbiamo essere più precisi, ma stiamo ricavando dei buoni spunti per sabato dopo una prestazione buona ma nella quale potevamo fare ancora meglio”.

Sei arrivato in azzurro all’inizio dell’era Crowley, cosa ti ha lasciato questo anno e mezzo di Nazionale?

“Giocare a questo livello aiuta tantissimo a crescere e a fare esperienza. A livello di staff e giocatori siamo un ottimo gruppo, c’è una concorrenza positiva che ti porta sempre a dare del tuo meglio”.

C’è una partita, tra quelle in azzurro, che ti è rimasta particolarmente dentro? E una che invece avresti voluto rigiocare?

“Ci sono tre partite che porterò sempre nel cuore: l’esordio a Parma con l’Uruguay, la vittoria con l’Australia e la partita di Genova col Sudafrica. Se potessi rigiocare una partita, sceglierei quella di questo Sei Nazioni contro la Francia. A livello individuale potevo fare meglio e fare una prestazione migliore. Potevamo vincerla? Sì”.

I problemi si sono visti soprattutto nei primi 20-25 minuti, forse manca ancora quel “picco” di cilindrata che hanno gli avversari?

“In tutte le partite i nostri avversari sono partiti fortissimo. Non che noi non volessimo farlo, anzi, ma il gioco che proponiamo ovviamente ha i suoi rischi, e per farlo bene dobbiamo essere precisi al 100%. Penso che col passare del tempo stiamo trovando sempre più confidenza con nostro modo di giocare. Poi chiaramente rispetto agli altri anni con i nuovi arrivi, la nostra crescita e il numero di giocatori impegnati all’estero abbiamo fatto ulteriori miglioramenti, e tutto questo ci permetterà di entrare in partita in maniera più agevole”.

 

 


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