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ITALRUGBY, UN GUINNESS SEI NAZIONI DAI DUE VOLTI PER GLI AZZURRI PDF Stampa E-mail
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Lunedì 20 Marzo 2023 09:20

 

lamaroanalisi
È stato un Sei Nazioni 2023 a due facce per l’Italia, che da un lato lascia l’amaro in bocca per ciò che poteva essere e non è stato, dall’altro lancia un segnale importante di competitività che agli Azzurri mancava da un po’, e da qui bisogna ripartire per il futuro, in vista della Coppa del Mondo 2023. 

Risultati e prestazioni

Certamente ci sono i numeri, che dicono 5 sconfitte in 5 partite, ma ci sono anche delle prestazioni mai così continue come quest’anno. Difficile trovare un altro Sei Nazioni nel quale l’Italia è stata così competitiva in tutte e 5 le sfide, forse nel 2013, quando però a Edimburgo arrivò una sconfitta molto più netta: paradossalmente, l’Italia ha avuto la possibilità di vincere ognuna di queste partite (forse solo a Twickenham il solco scavato dagli inglesi nel primo tempo è stato poi incolmabile) ed è una cosa della quale andare orgogliosi, e che dall’altra parte deve portare Crowley, staff e giocatori a continuare su questa strada per colmare quel gap ancora presente – seppur di gran lunga ridotto rispetto agli altri anni – con le grandi d’Europa e del Mondo.

Le occasioni sprecate

Certamente da questa squadra ci si aspettava che in almeno una delle 5 partite arrivasse il salto di qualità, quella vittoria che serviva come il pane per dare linfa a un gruppo che sta guadagnando fiducia e consensi attraverso le prestazioni, certo, ma anche tramite grandi vittorie come quelle contro Galles e Australia nel 2022. 

In questo senso, aver perso la “rivincita” coi gallesi all’Olimpico ha fatto male, se non altro perché sotto alcuni aspetti gli Azzurri sembravano davvero superiori e in grado di vincere un match ampiamente alla portata. La delusione dei giocatori nel pomeriggio dell’11 marzo era evidente, e ricorda un po’ altre sconfitte brucianti in partite che sembravano alla portata come quella contro la Scozia nel 2014 (persa con un drop di Duncan Weir a 2’ dalla fine) o contro la Francia nel 2019, quando gli Azzurri dominarono l’incontro ma sprecarono un numero incredibile di occasioni.

D’altro canto, è sempre importante ricordare da dove si è partiti, e gli enormi progressi che sono stati fatti sul piano del gioco, delle prestazioni e della competitività nel giro di un anno. Dal Sei Nazioni 2022 a quello 2023 sembra passato un secolo, anche se il primo ha dato maggiori soddisfazioni dal punto di vista del risultato, con la vittoria di Cardiff contro il Galles, in quel Torneo ci sono state anche pesanti battute d’arresto come contro l’Inghilterra e partite dove si poteva fare molto meglio, come contro la Scozia. Insomma, la strada è quella giusta, bisogna solo continuare a seguirla.

L’abitudine alle grandi partite

Probabilmente ha inciso molto la poca abitudine nel giocarsi le partite punto a punto, contro avversari più scafati e lucidi nei momenti chiave: un qualcosa che purtroppo non si può insegnare a tavolino ma entra nella testa solo continuando a giocare partite di questo livello e con questa competitività. 

Sia contro l’Irlanda che contro la Scozia i risultati sono stati resi più pesanti da una meta subita negli ultimi minuti (a Edimburgo addirittura a tempo scaduto), segno di come gli avversari siano stati capaci di tirar fuori un cinismo quasi brutale nel momento di rottura delle partite. Sempre contro la Scozia, e contro la Francia, il sogno è sfumato sul più bello, durante l’assalto finale dove gli avversari hanno tirato fuori il meglio del proprio repertorio difensivo, anche con un filo di malizia che fa parte di questo sport e che – così come l’abitudine a giocare punto a punto – si acquisisce e impara solo con il tempo e l’esperienza.

Si è aggiunto, poi, il peso delle aspettative, mai così alte negli ultimi anni. La pressione può aver inciso soprattutto nel match dell’Olimpico contro il Galles, ma per certi versi anche l’idea di dover affrontare un’Inghilterra in crisi ha posto attese più alte su quella serata di Twickenham che non è andata come ci si aspettava. Sarà un aspetto importante su cui lavorare, soprattutto in vista delle due partite del Mondiale contro Namibia e Uruguay (che nel 2021 a Parma sfiorò il colpaccio) e anche del test di preparazione al Torneo contro il Giappone, contro la quale sarà probabile un’altra partita da giocarsi punto a punto.

Verso la Coppa del Mondo 2023

Il passato, comunque, è ormai tale e non si può più cambiare. Riprendendo le parole spesso ripetute da Michele Lamaro, bisogna concentrarsi sulle cose che si possono controllare, e allora testa alla preparazione alla Coppa del Mondo, che peraltro prevede anche una rivincita a Murrayfield contro la Scozia e una sfida molto interessante contro il Giappone, e poi alle 4 sfide che tra settembre e ottobre porteranno tanti tifosi italiani allo stadio o li terranno incollati alla tv: Namibia, Uruguay, All Blacks e infine la Francia. L’impresa è ardua, visto che passano solo le prime due classificate del girone, ma l’Italia può e deve continuare sulla strada intrapresa, mostrandosi competitiva in ogni incontro. E poi chissà, magari l’impresa arriverà nella partita più importante, o forse più inattesa.

 

 

 
TERZO POSTO FINALE GIUSTO PREMIO AL LAVORO DI UN GRUPPO ECCEZIONALE PDF Stampa E-mail
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Domenica 19 Marzo 2023 22:12

staff u20 6n23Glasgow  Dopo la partita la festa, poi l’attesa per il risultato di Irlanda-Inghilterra, rigorosamente in un pub. L’analisi della giornata e del torno, per coach Massimo Brunello, parte dal fischio finale del derby britannico che ha regalato all’Italia il miglior risultato della sua storia nel Sei Nazioni Under 20.

“Siamo felici, orgogliosi, come può renderti orgoglioso un buon risultato dopo tanto lavoro per arrivarci”.

Il tecnico degli Azzurrini riavvolge per un attimo il nastro del miglior Sei Nazioni di sempre per gli Under 20: “La cosa che vorrei davvero fosse evidenziata è il livello di competitività dimostrato contro tutte le altre squadre, come del resto dimostrato ampiamente dal fatto di essere stati gli unici ad aver centrato il bonus offensivo in tutti e cinque gli incontri. 24 mete fatte sono tante, e se ripensiamo al match con la Francia, o ad alcuni passaggi un po’ a vuoto contro Irlanda e Inghilterra, questa edizione ci deve forse qualcosa. Insomma, stiamo qui a pensare con rammarico che avremmo potuto anche arrivare secondi, e questo dice già tanto su quanti progressi l’Italia abbia fatto”.

Prosegue ancora Brunello: “Fare quello che abbiamo fatto, confermando e addirittura migliorando una stagione importantissima come quella del 2022 non era per nulla scontato, anzi. Abbiamo alzato tanto l’asticella, e chi entra ora in questo gruppo percepisce immediatamente questo aspetto, mettendosi a totale disposizione per adattarsi, cosa che è propria delle squadre mature. Che dire poi dello staff? Sono fortunato, è uno staff di grandi professionisti e di grandi persone, lavorarci è un piacere”.

Il punto più alto e quello più basso del Torneo, una scelta non facile: “Devo dire che sono rimasto davvero deluso solo dal primo tempo contro l’Irlanda, non eravamo noi e quando ci siamo guardati in faccia all’intervallo ce lo siamo detti, tornando in campo in maniera del tutto diversa. Il punto più alto invece lo indicherei con un concetto generico, la capacità di reagire ai momenti difficili restando fedeli al nostro gioco e alla nostra identità”. 

E adesso testa subito ai Mondiali di giugno: “Mancano due mesi per cominciare con l’avvicinamento al Sudafrica: lavoreremo fin da subito sui punti deboli che sono comunque emersi, ma quello che abbiamo fatto in questo Sei Nazioni ci resta dentro e sarà la base per quello che faremo questa estate”.

 

 

 

 
Sei Nazioni - Italia beffata nel finale: a Edimburgo passa la Scozia 26-14 PDF Stampa E-mail
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Sabato 18 Marzo 2023 15:31

 

ScoIta2023GettyNell’ultima giornata del Sei Nazioni 2023 un’Italia coraggiosa lotta fino all’80’ e sfiora il colpaccio al Murrayfield di Edimburgo, ma alla fine la Scozia tiene dopo un lunghissimo assalto azzurro e segna addirittura la meta della beffa a tempo scaduto. Dopo un primo tempo dominato sul piano del territorio ma concluso avanti solo di 6 punti, nella ripresa la squadra di Townsend ha prima dato l’impressione di poter chiudere la partita, poi ha invece subito la rimonta dell’Italia che con la meta di Allan e il piazzato di Garbisi si è riportata a -5. Il finale ha fatto sognare i tifosi di un’Italia più volte vicina al bersaglio grosso, poi è arrivata la beffa: in avanti a 30 secondi dalla fine, mischia scozzese vincente e ripartenza fulminea per il 26-14 finale.

La cronaca di Scozia-Italia

L’Italia parte bene, tiene nel ping pong tattico e costringe più volte la Scozia al fallo nel punto d’incontro. Allan sbaglia il primo calcio, non il secondo e porta in vantaggio gli Azzurri. La squadra di Townsend risponde con un’azione continuata, rinuncia ai pali e alla fine colpisce con Van der Merwe, che con un tuffo da acrobata marca alla bandierina. L’Italia risponde subito, gran placcaggio di Nicotera e Riccioni forza il tenuto: Allan segna il 5-6.

I successivi 15 minuti sono un assalto scozzese: prima in rimessa, poi in mischia, la squadra di Townsend insiste nel tentativo di portare a casa la marcatura pesante. Il pacchetto azzurro soffre, Riccioni cede più di una volta e al 28’ paga con un giallo. I padroni di casa con l’uomo in più riescono a colpire: Kinghorn salta Fusco con un una bella finta e segna il 12-6. Nel momento più difficile, Fischetti prende in mano la mischia azzurra e guadagna un calcio fondamentale che permette ai suoi di tornare in attacco: l’azione sfuma per un in avanti di Ruzza su passaggio non perfetto di Iachizzi, ma permette comunque di far passare il tempo in 14.

Nel finale la Scozia resiste all’ultimo assalto azzurro, contrattacca a sfiora la meta con una grande azione nella quale tutti i trequarti toccano il pallone. Gesi salva miracolosamente su Kyle Steyn a 2 metri dalla linea di meta e il primo tempo termina sul 12-6 per i padroni di casa.

Nella ripresa la Scozia parte in quarta. Recupera il pallone con una controruck all’altezza dei 10 metri italiani, si porta nei 22 con un calcio di punizione e con un un’altra azione prolungata va a segnare con Kinghorn, che è bravo ad attaccare la linea e segnare il 19-6. Crowley cambia tanto: dentro i due piloni Zani e Ceccarelli, gli avanti Niccolò Cannone, Zuliani e Pettinelli e il mediano Alessandro Garbisi. Gli Azzurri accelerano e un bel calcetto di Paolo Garbisi manda in meta Allan alla bandierina: 19-11. Il mediano di Montpellier riporta gli azzurri sotto break subito dopo con il calcio del 19-14.

Il finale è un assalto dell’Italia, che guadagna un altro calcio di punizione in maul. Gioca alla mano, va vicinissima più volte alla marcatura prima con Zuliani, poi con Alessandro Garbisi. A 30 secondi dalla fine un in avanti di Pettinelli vanifica l’ultima azione degli Azzurri. Il match però finisce con la beffa: la Scozia gioca la mischia dai propri 5 metri, attacca con Van der Merwe al largo e serve Kinghorn che vola in mezzo ai pali per il 26-14, punteggio con il quale finisce il match.

 

Edinburgo, Murrayfield Stadium
Guinness Sei Nazioni, V giornata
Scozia v Italia 26-14
Marcatori: p.t. 7’ cp. Allan (0-3); 12’ m. Van der Merwe (5-3); 15’ cp. Allan (5-6); 29’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (12-6); s.t. 3’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (19-6); 22’ m. Allan (19-11); 26’ cp. Garbisi P. (19-14); 80’ m. Kinghorn tr. Kinghorn (26-14)
Scozia: Smith (27' st. Healy); Steyn, Jones, Tuipulotu (27' st. Redpath), Van der Merwe; Kinghorn, White (19' st. Price); Dempsey, Watson (10' st. Fagerson M.), Ritchie J. (cap); Gray J. (19' st. Cummings), Skinner; Fagerson Z. (30' st. Nel), Turner (10' st. Ashman), Schoeman (19' st. Sutherland)
all. Townsend
Italia: Allan; Bruno, Brex, Morisi (30' st. Zanon), Gesi S. (28'-39' pt. Ceccarelli); Garbisi P., Fusco (10' st. Garbisi A.); Cannone L. (20' st. Pettinelli), Lamaro (c), Negri (6' st. Zuliani); Ruzza, Iachizzi (22'-32' pt. e 6' st. Cannone N.); Riccioni (16'-39' st. Ceccarelli), Nicotera (32' st. Manfredi), Fischetti (16' st. Zani)
all. Crowley
Cartellini: 28' pt. giallo Riccioni (Italia)
arb. Gardner (Australia)

 

 

 
ITALIACAMP È IMPACT PARTNER DELLA FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY PDF Stampa E-mail
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Mercoledì 15 Marzo 2023 18:32

italiacampimpactpartner
Roma 
-
Italiacamp e Federazione Italiana Rugby scendono in campo per realizzare insieme iniziative di impatto sociale. L’impact partnership, annunciata in occasione della vigilia del test-match della Nazionale Italiana Rugby maschile con la Scozia,  ultima giornata del Guinness Sei Nazioni 2023, punta a consolidare l’impegno di Federugby nei confronti di tifosi e comunità.

Rappresentare al meglio il valore creato dal sistema rugby tramite la misurazione e progettazione di impatto sociale è l'obiettivo della collaborazione. Accanto a questo, anche il potenziamento dei FIR Camp, i camp estivi dedicati ai più giovani, che vedranno per la prima volta le discipline STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) sul campo da rugby, un’occasione di formazione per sviluppare le proprie attitudini sportive e maturare contemporaneamente know-how su materie scientifiche e innovazione. 

Simbolo del gioco di squadra, determinazione e fair play, i valori del rugby si incontrano naturalmente con la generazione di impatto positivo, non solo economico ma anche sociale a favore di territori e comunità. Un impegno e un percorso condiviso da Italiacamp che sarà al fianco di Federugby  nella valutazione delle attività realizzate sul campo e fuori dal campo di gioco, per valorizzare al meglio i benefici generati, soprattutto grazie all’organizzazione di eventi dalla rilevanza internazionale come il Guinness Sei Nazioni ed il TikTok Women’s Six Nations.

La partnership con Italiacamp conferma l’impegno di FIR nel percorso verso un sistema coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 ONU, che passa anche dal rafforzamento delle relazioni con i territori, attraverso l’organizzazione di momenti di ascolto degli stakeholder FIR in vista dei Tornei maschile e femminile 2024. L’obiettivo è rendere questi grandi appuntamenti sostenibili anche dal punto di vista della loro valorizzazione sociale, dopo aver ottenuto nel 2022 e rinnovato nel 2023 la certificazione ISO20121 di evento sostenibile.

“Occorre riconoscere allo sport un valore essenziale per tutta la società civile, leva strategica per lo sviluppo di nuove politiche sociali rivolte alla crescita e al miglioramento dei territori. Siamo felici di affiancare FIR in questo percorso, perché il gioco del rugby si basa sui valori più autentici dello sport, che trovano in questa disciplina una dimensione concreta. Un passo importante per far toccare con mano a tutti gli stakeholder dello sport quanto la loro attività può generare impatto sociale ed economico” ha affermato Fabrizio Sammarco, Amministratore Delegato Italiacamp.

Il rugby, e lo sport in generale, sono un fantastico strumento per cambiare in meglio la vita delle persone. La scelta di ItaliaCamp come nostro partner per la misurazione dell’impatto ci consente di andare oltre al percepito comune, misurando in modo tangibile gli effetti del nostro sport sulla società civile e sulla nostra comunità e permettendoci di comprendere sempre di più e sempre meglio come lavorare per essere attori protagonisti nella crescita del nostro Paese. Contemporaneamente, potremo offrire un quadro dettagliato dell’impatto generato su Roma e sulle altre città che ospitano i nostri grandi eventi internazionali, garantendo un ulteriore indicatore di misurazione del nostro valore ai partner ed alle aziende che desiderano avvicinarsi al nostro sport” ha detto il Presidente di FIR, Marzio Innocenti. 

 

 
FIR ACCOGLIE LE RACCOMANDAZIONI WORLD RUGBY PER L’ABBASSAMENTO DEL PLACCAGGIO NEL RUGBY DI BASE PDF Stampa E-mail
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Lunedì 13 Marzo 2023 09:53

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Roma -
La Federazione Italiana Rugby ha accolto con favore le raccomandazioni di World Rugby relativamente ad una sperimentazione globale dell’abbassamento dell’altezza del placcaggio nel rugby di base che potrà essere introdotta successivamente al Consiglio della federazione internazionale del prossimo mese di maggio.

La visione di FIR di un Gioco sempre più accessibile, inclusivo, sicuro e aperto a tutti, orientato alla maggior partecipazione possibile, attrattivo per nuovo e nuovi praticanti è pienamente allineata all’indirizzo dell’organo di governo internazionale.

Leggi il comunicato stampa World Rugby 

Marzio Innocenti, Presidente FIR, ha detto: “Le riunioni di World Rugby a cui ho partecipato in questi giorni hanno ben chiarito quali sono le sfide ed i benefici che posso derivare da questa nuova direzione che il Gioco di base si appresta ad intraprendere a livello globale. Nei mesi a venire, con i colleghi Consiglieri e la struttura tecnica, avvieremo un percorso di valutazione e condivisione che coinvolgerà attivamente i Comitati Regionali e soprattutto i nostri Club, per identificare il miglior percorso da intraprendere insieme, nell’interesse del movimento di base”

Le sperimentazioni condotte tramite progetti pilota nel rugby di base in Paesi come la Francia ed il Sudafrica nell’ultimo quadriennio e gli studi indipendenti dimostrano come l’abbassamento della linea del placcaggio conduca verso un Gioco immutato nei propri tratti caratterizzanti ma più sicuro. Un praticabile da tutti, la chiave per continuare a sviluppare il Gioco nel nostro Paese attraendo nuovi partecipanti. La FIR è pronta ad implementare progressivamente le nuove regole sperimentali che dovessero essere introdotte, a partire dal rugby giovanile che presenta la più rapida curva di apprendimento e adattamento, via via sino a tutta la filiera del nostro gioco di comunità, supportando i Club attraverso la nostra struttura tecnica e risorse dedicate per la didattica” ha detto il Direttore Tecnico di FIR, Daniele Pacini.

 


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