PER LA GUINNESS PRO14 RAINBOW CUP SUDDIVISIONE IN DUE TORNEI SEPARATI |
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Campionati |
Mercoledì 21 Aprile 2021 10:02 |
Nonostante i grandi sforzi, le squadre sudafricane non hanno ricevuto il permesso di viaggiare in tempo utile a garantire che la Guinness PRO14 Rainbow Cup avesse luogo come originariamente pianificato. Tutte le opzioni per consentire alle squadre sudafricane di viaggiare in sicurezza verso l’Europa sono state esplorate dagli organizzatori a causa delle elevate restrizioni causate dall’inserimento del Sudafrica nella lista di territori considerati a rischio. Doppio torneo La manifestazione dell’Emisfero Sud si chiamerà Rainbow Cup SA e offrirà il meglio del rugby sudafricano con Cell C Sharks, DHL Stormers, Emirates Lions e Vodacom Bulls ed i loro Springboks campioni del mondo impegnati a prepararsi al meglio in vista dell’arrivo dei British and Irish Lions. Le partite saranno disponibili in UK e Irlanda attraverso i partner televisivi già definiti. I dettagli della manifestazione saranno confermati a breve da SA Rugby. Tutte le strade percorse Un totale di dodici sedi tra Regno Unito, Irlanda ed Europa Continentale sono state tenute in considerazione per ospitare i raduni delle squadre sudafricane e come sedi di quarantena prima di entrare in Regno Unito e Irlanda. SA Rugby ha a sua volta analizzato quattro ulteriori alternative in Europa e possibili soluzioni in Medio Oriente quali sedi di gioco per le gare delle proprie squadre. Questo processo ha prodotto piani che, per ogni sede, presentavano opzioni tanto per le sedi di allenamento che per l’alloggio e la pianificazione di voli privanti, sotto la costante supervisione del Comitato di Gestione Medica formato da consulenti medici, staff del torneo e responsabili medici delle Federazioni coinvolte. Questo gruppo di lavoro ha analizzato lo stato della pandemia in vari territori, nonché le strategie dei singoli governi nei vari territori. Nel corso dell’intero processo, PRO14 Rugby ha potuto contare sul massimo supporto di tutti i Governi e delle autorità sanitarie locale in tutti i Paesi. Nessun impatto sulla partnership a lungo termine Il CEO di PRO14 Martin Anayi ha dichiarato: “Un’incredibile quantità di energie è stata profusa per creare proposte e opzioni mentre la seconda e la terza ondata della pandemia e l’insorgere della variante sudafricana modificavano continuamente il contesto in cui ci siamo trovati a operare. Non avremmo potuto chiedere di più al nostro staff, alle nostre Federazioni ed a SA Rugby per sviluppare piani che fossero solidi dal punto di vista medicale ma, purtroppo, non abbiamo trovato una soluzione ideale in tempo utile per consentire alle squadre sudafricane di entrare nei nostri territori. Sebbene l’esito finale sia chiaramente lontano da quello che avremmo voluto, la nostra relazione con SA Rugby sarà fortemente rafforzata e migliorata da questa esperienza. Aspettiamo con ansia di assistere alle due Rainbow Cup e quanto prima condivideremo le prospettive per la nostra futura partnership, che sarà consolidata dall’esperienza e dal grande lavoro di pianificazione svolto, in vista del 2021/22”. Julie Roux, CEO di SA Rugby, ha detto: “E’ una grande delusione, ma semplicemente il tempo si era esaurito. Ogni strada è stata percorsa nel tentativo di trovate una soluzione alle sfide che si sono presentate, inclusa quella di far svolgere dei raduni di dieci giorni alle nostre squadre in Medio Oriente o in Europa. Purtroppo, non tutte le caselle sono andate al loro posto in tempo utile per tradurre i nostri piani in azioni concrete”. |